Fumetti

I sette assassini di Boselli-Marcello

Mauro Boselli, detto il Boss, è dal 2012 il curatore del più importante e longevo fumetto italiano: Tex. Entrato nel 1984 nella Casa dei Sogni, con compiti prevalentemente redazionali, ha progressivamente scalato le gerarchie affermandosi come uno dei più bravi e originali sceneggiatori della Sergio Bonelli Editore. Ha collaborato a testate com Mister No, Zagor di cui è stato curatore dal 1993 al 2006, Dampyr e Il Piccolo Ranger.

Il meglio di se però lo ha certamente dato con Tex e da alcuni anni con Tex Willer, la collana che racconta le avventure del giovane avventuriero. Dal 1994 diventa stabilmente uno degli sceneggiatori di Tex, affiancando Claudio Nizzi e proponendo storie caratterizzate da uno stile originale, che lo distinguono sia da Gianluigi Bonelli, il “papà” di Aquila della Notte, sia da altri grandi sceneggiatori texiani come Guido Nolitta e Claudio Nizzi. Boselli debutta su Tex con l’avventura presente sugli albi 309/310 (La minaccia invisibile e seguente) e per diversi anni sfornerà storie memorabili, molte delle quali diventate classici dell’epopea del Ranger più famoso d’Italia.

I sette assassini

Per una quindicina d’anni Boselli ha sfornato storie avvincenti, innovando, nel rispetto della tradizione, la lunga saga texiana. Tra le tante avventure memorabili quella che inizia con l’albo 463, “I sette assassini” in edicola nel maggio 1999 e si conclude con il numero 465 “Jack Thunder, l’implacabile” è un piccolo gioiello che evidenzia la grande capacità di Boselli di tratteggiare una galleria di personaggi veramente memorabili.

Una banda di spietati e deformi predoni facenti capo all’orrido cieco Jack Thunder, assalta i villaggi del West massacrando, razziando e poi dando fuoco a tutto! La piaga sta per abbattersi su Heaven, fiorente e pacifica cittadina mineraria dove abitano Lena e sua figlia Donna, grandi amiche dei pards, legate affettivamente a Carson e a Kit Willer! I rangers, dopo essersi fermati a Heaven, puntano su Dogtown per acciuffare Jim Lean, un gambler che ha ucciso un sceriffo, e suo fratello Bronco. Intanto, alla locanda di Lena e Donna si presenta Kid Rodelo, giovane aiutante di Jack Thunder…

I perché di una storia memorabile

Quello che rende questa storia un piccolo gioiello, oltre al soggetto del Boss è la straordinaria carrellata di personaggi che Boselli tratteggia riuscendo a dargli spessore e credibilità, ad iniziare dal feroce drappello di assassini capeggiato dal cieco Jack Thunder che incarna la quintessenza del male. Ma sono i comprimari minori come Padre Sheridan, Kid Rodelo, Bronco Lane, lo sceriffo Madison e naturalmente Lena e Donna, a fare di questa avventura una possente sinfonia di umanità dove malvagità e generosità, coraggio intrepido e vigliaccheria, sentimenti e umane debolezze si intrecciano in una trama serrata che si conclude con un autentica battaglia per le strade di Heaven.

Interessante anche l’idea di Boselli di far dire più volte allo spietato Thunder di considerare la sua combriccola di deformi assassini come la su “famiglia”, con un richiamo neppure tanto velato ad altre e reali situazioni, come ad esempio il caso di Charles Manson, la cui “famiglia” fu autrice del massacro di Cielo Drive in cui furono assassinati l’attrice Sharon Tate e quattro suoi amici, e quello ai danni di Leno LaBianca e di sua moglie.

I disegni

Le tavole sono di Carlo Raffaele Marcello (1929-2007) noto soprattutto per i suoi lavori su Tex e Zagor. Marcello con il suo stile che rimanda ad Hugo Pratt da il meglio di se non soltanto nelle dinamiche scene di azione ma anche nella capacità di conferire espressività ai personaggi, assecondando in questo modo la sceneggiatura di Boselli. Il risultato è una storia avvincente, che si divora letteralmente sperando che l’ultima tavola non arrivi mai. Le copertine affidate al solito Claudio Villa sono tutte di ottima fattura.

La valutazione

Soggetto e sceneggiatura: 9

Disegni: 9

Cover: 8,5

Media: 8,83

Per saperne di piu’:

Marcello

Natale Seremia

Appassionato da sempre di storia e scienza. Divoratore seriale di libri e fumetti. Blogger di divulgazione scientifica e storica per diletto. Diversamente giovane. Detesto complottisti e fomentatori di fake news e come diceva il buon Albert: "Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi."

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