lunedì, Settembre 16

Il cervello dopo la nascita

Subito dopo il parto il cervello del neonato è al centro di una vera e propria tempesta sensoriale. Per effetto delle informazioni che arrivano dagli organi di senso, in particolare da vista ed udito, i neuroni cominciano a moltiplicare le sinapsi : a monte, i dendriti si collegano ai terminali assonici di altre cellule nervose; a valle, gli assoni si collegano ad altri dendriti. È momento del trionfo della plasticità cerebrale.

Per plasticità cerebrale si intende la capacità dell’encefalo di modificare la propria struttura e le proprie funzionalità a seconda dell’attività dei propri neuroni, correlata ad esempio a stimoli ricevuti dall’ambiente esterno. Questa capacità, che si esprime in gradi e modi diversi in tutto il sistema nervoso, si basa sulla cosiddetta plasticità neuronale.

Il cervello prosegue nella fabbricazione di nuovi neuroni solo fino ai primissimi mesi di vita, mentre la formazione delle sinapsi continua fino al terzo anno di vita. Secondo alcune stime, un bambino di tre anni ha circa un milione di miliardi di connessioni: ogni neurone è mediamente collegato ad altri 15.000. Un adulto ne ha circa la metà.

Si tratta di una “stranezza” dell’evoluzione che dopo il terzo anno di età, progressivamente, inizia a tagliare le connessioni sinaptiche inutilizzate o sotto utilizzate. Un processo di sfoltitura che va sotto il nome evocativo di potatura sinaptica. Questo processo va avanti fino alla fine dell’adolescenza e riguarda anche i neuroni che, quando non ricevono o non inviano informazioni, non hanno più motivo di esistere e muoiono.

La plasticità cerebrale è molto utile anche in caso di lesioni o perdita di un senso grazie alla capacità di riorganizzare neuroni e sinapsi. E’ questa proprietà del nostro cervello che spiega, ad esempio, la forte compensazione uditiva e tattile di chi ha perso la vista.

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