Animali

Sua Maestà il Cervo

Ogni bambino ha imparato ad amare i cervi dal notissimo cartone animato della Disney, “Bambi”, dove appare come il vero re della foresta. Nella mitologia celtica il dio Cernunnos aveva una testa di cervo, dal cui palco si accendeva una luce divina. Simboli di rinascita, rinnovamento incessante di vita, coraggio e nobiltà d’animo.

Nell’ambito delle credenze cristiane, i palchi del cervo sono il simbolo dell’anima che anela a Dio e della forza con cui si combatte contro il male. Spesso associato all’acqua, esso “cerca l’acqua come l’anima anela a Dio Onnipotente”. In pratica però i palchi (appendici ramificate sulla testa) vengono adoperati per motivi tutt’altro che religiosi!

Caratteristiche generali

Mammifero ruminante dell’Ordine degli Artiodattili (dita di numero pari), sottordine Ungulati, si trova in tutto l’emisfero settentrionale, dall’Europa all’Asia; in Italia sopravvive soprattutto nella zona sudorientale delle Alpi. Ama le grandi foreste, ma di sera si sposta in pascoli vicini.

Il maschio, dotato di palchi ramificati, (con la femmina ha in comune invece le corna vere e proprie) possiede una corporatura maggiore della femmina, con peso anche doppio, fino a 180 kg, ed un’altezza alle spalle di 130 cm, 20 cm in più. Dagli arti robusti, ma agili, con piccola coda, il mantello d’estate è bruno rossiccio, d’inverno invece grigio-bruno. L’udito, la vista e l’olfatto sono molto fini.

È in grado di arrivare a velocità che sfiora i 60 km/h, compiendo anche salti spettacolari, di due metri in altezza e più di quattro in lunghezza. Si sposta per cibo e riproduzione, o per sfuggire a disturbi e pericoli. Erbivoro, si nutre anche di foglie, gemme, e apici di Conifere, per un totale giornaliero 10-15 kg. Il lupo attacca cervi adulti, mentre i piccoli sono ricercati da volpi, martore, gatti ed aquile. Ne esistono in tutto 43 specie, tra cui: atlanticus, barbarus, brauneri, corsicanus, hispanicus, maral, italicus, in Europa e fuori.

Società e riproduzione

Territoriali, con marcamento tramite secrezioni da ghiandole sopra gli occhi, i cervi sono animali gregari, che formano branchi maschili e femminili numerosi e staccati per buona parte dell’anno. In particolare, le femmine imparentate costituiscono gruppi abbastanza stabili, cui si possono unire giovani e cerbiatti. Invece i maschi adulti formano gruppi meno numerosi e stabili.

Le due compagini si riuniscono in autunno e talvolta in inverno per accoppiarsi. Allora i maschi dominanti per la difesa del proprio harem si esibiscono ostentando i palchi, poi persi in primavera, con particolari vocalizzi. Tra maggio e giugno la femmina, dopo 33 settimane, partorisce un unico piccolo, di 6-8 kg, che resta immobile per una decina di giorni e allattato per 6 mesi circa. I cervi maturano dai tre anni (femmine) ai sei circa (maschi). In cattività arrivano anche a vent’anni di vita, invece in natura tra i dieci e i quindici anni.

Ramificazioni progressive

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I palchi di cervi adulti pesano intorno agli 8 kg, rinnovati ogni anno in pochi mesi: ogni giorno, il cervo produce sino a 150 g di massa ossea. Da due soli steli iniziali, si arriva poi a venti, nel decimo anno di vita. Formidabili e temibili strumenti di minaccia e di lotta, due avversari si sfidano con bramiti e scontri violenti, senza esclusione di colpi, fino alla vittoria di uno e l’allontanamento dell’altro.

Risparmi energetici

Nei mesi freddi i cervi riducono di molto le attività, come anche la grandezza del rumine, diminuiscono del 60% la frequenza cardiaca, limitandosi a soli 30 battiti al minuto. Alla fine dell’inverno, esaurito il grasso, limitano la circolazione sanguigna alle estremità del tronco: la temperatura del corpo ha il suo minimo con appena 15 °, rispetto ai 37° abituali. Questi adattamenti fisiologici richiamano quelli del letargo proprio di altri animali, ma in realtà dormono solo per nove ore al giorno, in posti sicuri che si sanno scegliere.

Situazione attuale

Il cervo italico autoctono (Cervus elaphus italicus), o cervo della Mesola (Ferrara), che si trova adesso in una grossa area dotata di recinto, si è ridotto a circa 300 esemplari. Non ha altri predatori, se non il lupo e l’uomo, da cui spesso sfugge grazie alla sua elevata velocità. Quindi è scattata “l’operazione Cervo Italico”, con alcuni esemplari che da lì vengono portati in zone protette: lo scorso anno 20 sono stati rilasciati nel Parco Naturale delle Serre e in alcune riserve circostanti.

Comunque bisogna combattere e ridurre il più possibile la caccia illegale e migliorare ancora la gestione del territorio boschivo per preservare questo animale dal rischio di estinzione.

Fonti:

Animale dell’anno 2017: il cervo ( Pro Natura)

/Tutto sul cervo, misterioso e affascinante animale ricco di simbologia (Tutto green)

E’ partita l’operazione Cervo Italico (Rivista della Natura

Dante Iagrossi

Dante Iagrossi, nato nel 1955 e residente a Caiazzo (Caserta), dopo la laurea in Fisica, ha insegnato Matematica e Scienze, nelle scuole medie. Realizza vari lavori didattici (presentazioni, ebook, mappe concettuali e video) su argomenti scientifici. Numerosi gli articoli divulgativi pubblicati in rete. Ha tenuto alcune lezioni presso sedi di Unitre (Alife e Caserta) sul mondo vegetale e quello animale. Ha infine pubblicato un libro sulle varie capacità animali, fisiche, intellettive, pratiche ed emozionali, “Cervello di corvo, cuore di elefante”, (ed. Ikone, 2023) in cui compaiono anche confronti con comportamenti umani, diffuso gratuitamente nelle scuole.

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