Il cielo d’inverno, dal punto di vista astronomico, offre molti eventi interessanti e il 2023 non fa eccezione. Partiamo dal solstizio d’inverno che segna l’inizio dell’inverno astronomico (quello meteorologico inizia circa tre settimane prima) e quest’anno cade il 22 dicembre.
Con questa espressione si indica il giorno con meno luce di tutto l’anno. ll solstizio d’inverno si verifica una volta all’anno in ogni emisfero: a dicembre nell’emisfero settentrionale e a giugno in quello australe. Quando un emisfero sta vivendo il solstizio d’inverno, l’altro sta vivendo contemporaneamente il solstizio d’estate.
Il 22 dicembre, un martedì, avremo soltanto 8 ore e 46 minuti di luce solare. Dal giorno dopo, impercettibilmente, le ore di luce inizieranno ad aumentare. Il termine solstizio deriva dal latino ed esattamente dalla congiunzione di due parole, sol, che significa sole e stitium, che significa fermo.
Subito dopo il solstizio invernale, durante la notte di Natale, la luna sarà protagonista di una luminosa congiunzione con le Pleiadi e la stella Aldebaran, nella costellazione del Toro. Prima ancora però, il 12 dicembre, l’asteroide Leona occulterà col suo passaggio la stella Betelgeuse. Sarà possibile ammirare lo spettacolo dal Sud della Sardegna, dalla Campania, dalla Puglia, dal Molise e dal Nord della Calabria.
L’oggetto celeste più brillante del cielo notturno invernale è ancora una volta, Giove, il gigante gassoso dominatore del Sistema Solare, seguito da Venere, visibile soprattutto durante le prime luci dell’alba. L’osservazione di Saturno è ormai limitata alle primissime ore della notte, mentre Marte, per tutto dicembre sarà di fatto inosservabile.
Per quanto riguarda le costellazioni, il mese di dicembre favorisce a Sud-Est quella di Orione, la più bella tra quelle invernali, accompagnata dal Cane Maggiore, dal Toro e dai Gemelli. In queste costellazioni si trovano alcune delle stelle più luminose dell’intera volta celeste: Sirio nel Cane, la rossa Aldebaran nel Toro, Castore e Polluce nei Gemelli, insieme a Procione nel Cane Minore e Capella nell’Auriga.
Foto di Trine Andreassen da Pixabay
Foto di Typhanie jayat da Pixabay
Fonti:
Ansa.it
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