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Il Concilio di Nicea

La fine delle persecuzioni contro i cristiani si fanno discendere storicamente al cosiddetto Editto di tolleranza emanato nel 313 dagli imperatori Costantino e Licinio. In verità questo Editto era stato ripreso da un documento redatto in punto di morte due anni prima dall’imperatore Galerio.

Con questo atto Costantino iniziò a considerare la religione cristiana come un affare di Stato, fondamentale per contrastare le spinte disgregative dell’impero. Il cristianesimo però era attraversato da feroci dispute teologiche e da interpretazioni “eretiche”. Il termine eresia significava semplicemente “scelta, partito” con il tempo diverrà sinonimo di una dottrina falsa e pericolosa, da estirpare dunque prima che potesse attecchire diventando una pericolosa devianza.

Costantino decise quindi di intervenire personalmente per riportare un minimo di unità nell’agitato mare del cristianesimo. In special modo fu la sua opposizione all’arianesimo a spingerlo a convocare nel 325, a Nicea, il primo concilio ecumenico cristiano. L’arianesimo, predicato da un prete di origine alessandrina di nome Ario, aveva invece elaborato una concezione tutta particolare della Trinità che negava fra l’altro la natura divina di Cristo. L’arianesimo considerava il Messia dotato di un carisma di certo eccezionale, ma pur sempre umano.

Il concilio si aprì il 20 maggio del 325 in un clima di grande tensione a Nicea un’antica città dell’Asia Minore che sorgeva sulle rive del lago Ascanio.

Costantino aveva invitato tutti i 1800 vescovi della Chiesa cristiana (circa 1000 in Oriente e 800 in Occidente), ma a partecipare – e qui le fonti dell’epoca sono discordi – furono più o meno 300, la maggioranza dei quali provenivano dal Levante. Fu lo stesso Costantino ad aprire i lavori del Concilio mantenendo saldamente in mano la regia dell’evento.

Le dispute furono feroci. Lo stesso Ario e il suo seguace Eusebio di Nicomedia erano presenti a sostenere le loro idee, ma la maggioranza dei vescovi le considerò eretiche. Il concilio terminò con la dichiarazione della consustanzialità del Padre e del Figlio e dunque la condanna delle tesi ariane. La consustanzialità ribadiva l’identità di sostanza e di natura nelle tre persone della SS. Trinità.

Questo risultato permise l’elaborazione di un Credo che recitava:

Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili.E in un solo Signore, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito, cioè dall’essenza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, vero Dio da vero Dio, generato, non creato, consustanziale con il Padre;per mezzo di lui tutte le cose sono state create, sia quelle nel cielo sia quelle sulla terra;per noi gli uomini e per la nostra salvezza discese e si è incarnato;morì ed è risuscitato il terzo giorno ed è salito nei cieli;e verrà per giudicare i vivi e i morti.E nello Spirito Santo.A riguardo di quelli che dicono che c’era un tempo quando Egli non c’era, e prima di essere generato non c’era,e che affermano che è stato fatto dal nulla o da un’altra sostanza o essenza,o che il Figlio di Dio è una creatura, o alterabile o mutevole,la santa cattolica e apostolica Chiesa li anatematizza.

Questa formula ripresa e ritoccata nel 381 a Costantinopoli, è quella che si recita ancora oggi durante le celebrazioni liturgiche. Nonostante l’esito del Concilio di Nicea, l’arianesimo non fu estirpato, anzi questa “eresia” fece presa sulle popolazioni germaniche ad iniziare dai goti, per arrivare ai longobardi che lo importarono in Italia.

Altre decisioni importanti del Concilio riguardarono l’organizzazione interna della Chiesa: per esempio, presidenza del vescovo della capitale della provincia civile (il metropolita) e autorità sovra-metropolitana dei vescovi di Roma e di Alessandria. L’imperatore fece trasmettere le decisioni del concilio a tutti i vescovi cristiani esortandoli ad accettarle, sotto la minaccia dell’esilio.

nella foto il primo Concilio di Nicea in un’icona ortodossa

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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