giovedì, Settembre 19

Il grande sertão e l’ultimo cangaceiro

Il Brasile è stato l’ultimo stato del Sud America a proclamare l’indipendenza, l’ultimo a emancipare gli schiavi neri e l’ultimo a proclamare la repubblica (1889). Per secoli la vita politica e sociale di questo immenso paese fu dominata dai grandi latifondisti, i “fazendeiros“.

Questa struttura semi feudale frenò non soltanto lo sviluppo democratico del paese ma anche quello economico e sociale. Si mantenne uno stridente contrasto tra le poche grandi città e le campagne, si limitò un’urbanizzazione sul modello europeo e si rese endemica un’alta conflittualità fra i capi locali che si disputavano il possesso del bestiame e dei pascoli.

Nel 1930 un movimento armato, appoggiato dalla borghesia, rovesciò il governo ma non produsse quelle necessarie e radicali riforme per la modernizzazione del paese. Anche per questa ragione il banditismo fenomeno già ampiamente diffuso in Brasile si intensificò ulteriormente grazie all’entrata in scena del leggendario Virgulino Ferreira da Silva detto Lampião (1897-1938), l’ultimo grande cangaceiro (termine derivante da cangaço, una forma di banditismo del Nordest del Brasile, endemico all’inizio del XX secolo).

Il padre di Virgulino fu ucciso in uno scontro con la polizia il 18 maggio 1921. Per vendicarlo, Virgulino divenne un fuorilegge estremamente violento e crudele, costantemente ricercato dalla polizia. Virgulino acquisì il suo soprannome Lampião fin dall’inizio della sua “carriera” criminale, poiché si diceva che potesse sparare con un fucile a leva così rapidamente da sembrare una lampada nella notte.

Teatro delle sue gesta furono le aride regioni del Nord-est, chiamate sertão, e la zona montana del Sud. La sua lotta contro i “colonnelli” i ricchi proprietari terrieri ereditieri della nobiltà coloniale dal carattere feudale che mantenevano in sostanziale stato di schiavitù i contadini, nonostante questa orrenda pratica fosse stata abolita dal 1888, fu senza quartiere.

Da esquerda para direita: 1- Vila Nova 2- ? 3- Benjamin 4- Luis Pedro 5- Amoroso 6- Lampião 7- Cacheado 8- Maria Bonita 9- ? 10- Quinta-feira obs: foto tirada por cangaceiro Juriti

La banda di Lampião oscillava da una dozzina di elementi fino ad un massimo di un centinaio di unità. La sua banda attaccò villaggi e fattorie, prese ostaggi e chiese riscatti, rubò, uccise e torturò. Nella sua lotta contro il potere economico e politico, è stato calcolato che furono uccise complessivamente 1000 persone, 5000 capi di bestiame e furono violentate circa 200 donne. La banda si scontrò con la polizia per ben 200 volte e Lampião fu ferito in ben sei occasioni!

Il 28 luglio 1938 il cangaceiro fu tradito e sorpreso dalla polizia nei pressi della fattoria Angicos, nello stato di Sergipe. Circondati durante la notte, alle prime luci del giorno furono oggetto oltre che di un fitto fuoco di fucileria, della devastante gragnuola di colpi sputata da una mitragliatrice pesante. Lampião fu tra i primi a cadere e la sua fidanzata Maria Bonita, ferita gravemente, fu decapitata dalla polizia.

Nel cruento scontro a fuoco perirono una decina di membri della banda mentre una quarantina riuscirono a fuggire. Con la liquidazione di Limpião il fenomeno del banditismo fu di fatto eliminato dal sertão, ma non il mito del suo capo. Affinché i contadini fossero convinti della morte di Limpião, i soldati giravano per i villaggi mostrando la testa mozzata del cangaçeiro, conservata in un bidone pieno di cherosene.

Dopo questo macabro tour le teste dell’ultimo grande cangaceiro e della sua indomita fidanzata furono conservate ed esposte in teche presso il Museu Antropológico Estácio de Lima a Salvador. Soltanto nel 1969 dietro la pressione delle famiglie di Lampião e Maria Bonita le teste furono rimosse dal Museo per essere finalmente sepolte.

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