lunedì, Settembre 16

Il Nakajima B5N “Kate”

All’indomani della Grande Guerra la situazione delle Forze Armate giapponesi, se si eccettua la Marina, era piuttosto arretrata. In particolare l’Aviazione scontava una mancanza di conoscenze tecnologiche dovute al pluri secolare isolamento del Paese. I pochi aeroplani disponibili erano tutti importati e non esisteva un’industria aeronautica degna di questo nome.

Le poche ditte esistenti inviarono pertanto i propri ingegneri a specializzarsi nelle università e le industrie occidentali. Quando questi vennero richiamati in patria, intorno al 1930, si iniziarono a progettare modelli e piani industriali in grado di ammodernare e rendere autonoma l’industria aeronautica nipponica. Dopo soltanto cinque anni si apprezzarono i primi importanti risultati. Dal 1935 al 1938 le Forze Armate giapponesi riceveranno il nerbo delle forze aeree che daranno non poco filo da torcere agli Alleati.

A fine dicembre 1936 veniva consegnato alla Marina giapponese il Nakajima B5N, chiamato dagli americani “Kate”. Si trattava dell’aerosilurante standard della Marina imperiale giapponese per i primi anni della seconda guerra mondiale. Sebbene il B5N fosse sostanzialmente più moderno, veloce e potente dei suoi pari ruolo alleati, lo statunitense Douglas TBD Devastator ed il britannico Fairey Swordfish, poteva considerarsi superato già all’epoca dell’attacco a Pearl Harbor, cionondimeno operò per tutta la durata del conflitto.

Kate era un monoplano monomotore ad ala bassa, di costruzione interamente metallica e con carrello retrattile. Le ali erano ripiegabili per permetterne la rimessa negli hangar delle portaerei. Il motore della versione definitiva era un  radiale Nakajima Sakae da 1100 HP che permetteva a Kate di raggiungere la velocità massima di 378 km/h.

Durante il suo ciclo produttivo lasciarono le fabbriche 1149 esemplari di quest’areo polivalente che poteva essere usato anche come bombardiere in picchiata. Dalla fine del 1943 fu sostituito dalla versione migliorata del B6N. Kate ebbe un ruolo notevole nell’affondamento delle portaerei statunitensi USS Yorktown, USS Lexington e USS Hornet. Al termine del conflitto molti B5N1 furono convertiti in versione da addestramento.

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