giovedì, Settembre 19

Il nono pianeta: un astronomo inglese forse lo ha individuato

Un astronomo inglese forse ha individuato il nono pianeta. Il misterioso oggetto intravisto decenni fa potrebbe essere stato il pianeta nove. La presenza di un grande pianeta, che possiede un orbita talmente grande che impiegherebbe ben 20.000 anni per essere completata, è uno dei quesiti più intriganti riguardante il sistema solare. Una nuova ricerca ha rivelato che potrebbero esistere delle tracce della presenza del misterioso nono pianeta.

Michael Rowan-Robinson, il docente di astrofisica che si è occupato della ricerca presso l’Imperial College di Londra ed ex presidente della Royal Astronomical Societyha da poco annunciato di aver individuato delle tracce di un oggetto sconosciuto nel nostro sistema solare. Il corpo celeste, secondo l’astronomo, potrebbe essere il celebre Pianeta Nove. 

L’astronomo britannico, in un articolo pubblicato su arXiv, ha reso noto che l’oggetto sarebbe dalle tre alle cinque volte più massiccio della Terra, mentre la sua distanza dal Sole misurerebbe circa 225 Unità Astronomiche. Quest’ultima equivale a 150 milioni di chilometri, ed è esattamente la distanza che separa la Terra dal Sole.

Michael Rowan-Robinson, ha spiegato che: “Le nuove informazioni sono state individuate approfondendo i vecchi dati dell’osservatorio orbitale IRAS. Questo è stato il primo telescopio spaziale ad infrarossi, lanciato all’inizio del 1983, che per un periodo di 10 mesi ha osservato lo spazio”.

I dati analizzati

I dati IRAS analizzati da Michael Rowan-Robinson, hanno preso in considerazione alcuni oggetti in movimento su orbite lenti. Da questi sono stati esclusi sia le sorgenti più lontane, come ad esempio le galassie, sia i corpi in rapido movimento, tra cui troviamo le comete e gli asteroidi.

Le osservazioni IRAS, grazie al movimento della Terra intorno al Sole, durante i 10 mesi di attività, sono state riprese da angolazioni differenti. Questa tipologia di osservazioni ha permesso di quantificare il parallasse di ogni possibile corpo planetario. Questo non è altro che l’angolo creato da due linee di osservazione dello stesso oggetto riprese da due punti diversi.

Michael Rowan-Robinson, tra le centinaia di informazioni analizzate, ha notato in particolare tre osservazioni riprese dall’IRAS. Queste sono state immortalate tra giugno, luglio e settembre del 1983, per un periodo abbastanza lungo da permettere la raccolta di molti dati. Tra le informazioni raccolte appare una fonte piuttosto compatibile con un corpo di grandi dimensioni.

L’astronomo, ha specificato nel suo articolo che le osservazioni non sono di alta qualità e che sono state riprese in una regione del cielo ricca di filamenti di gas galattico. Questa era stata già analizzata, senza alcun successo, dai telescopi Pan-STARRS situati alle Hawaii.

Michael Rowan-Robinson, nonostante ciò ritiene che: “Potrebbe risultare molto utile verificare se un oggetto, con i parametri proposti, e situato nella regione di cielo analizzata e se questo è incoerente con le effemeridi planetarie”.

Altre ipotesi

Secondo i maggiori esperti mondiali tra cui troviamo Mike Brown, lo scopritore dei pianeti nani Eris e Makemake e il principale responsabile del ”declassamento” di Plutone da pianeta a ”pianeta nano”, è decisamente improbabile che il corpo proposto da Michael Rowan-Robinson possa essere il Pianeta Nove.

Il ricercatore chiarisce che: “Il candidato proposto viene localizzato in un’orbita completamente incompatibile con le nostre previsioni attuali e in un’area nella quale non sarebbe in grado di disturbare gravitazionalmente il sistema solare nei modi in cui abbiamo fin’ora ipotizzato. Al momento non escludiamo che l’oggetto possa essere qualcos’altro, magari un nuovo pianeta nano non ancora conosciuto”.

Mike Brown, termina affermando che: “Quella fatta da l’astronomo Michael Rowan-Robinson sarebbe una scoperta fortuita di un nuovo oggetto mentre era impegnato a risalire alle tracce del Pianeta Nove, esattamente come è accaduto con Plutone, scoperto da Tombaugh, durante la ricerca del misterioso Pianeta X, un oggetto che si è poi rivelato inesistente”.

Se l’oggetto misterioso proposto da Michael Rowan-Robinson, esistesse realmente, questo secondo l’astronomo sarebbe situato nella costellazione del Cefeo, una regione del cielo molto lontana dalle orbite degli altri pianeti. Questi sono tutti situati vicino all’Eclittica, ossia la linea apparente sulla quale orbitano il Sole e la Terra.

Conclusioni

Michael Rowan-Robinson, ha dichiarato che: “Sono necessari degli studi dinamici per poter verificare se un tale oggetto è coerente con le effemeridi di altri oggetti del sistema solare e se questo corpo può spiegare il raggruppamento delle orbite dei pianeti nani della fascia di Kuiper”.

L’astronomo, conclude affermando che: “Le rilevazioni effettuate da IRAS non sono della massima qualità, ma varrebbe comunque la pena di cercare alle lunghezze d’onda ottiche e del vicino infrarosso in un anello di raggio 2,5-4 gradi centrato sulla posizione del 1983. Questo candidato potrebbe essere escluso soltanto se le osservazioni radio o di altro tipo confermassero la realtà, e stazionarietà, delle fonti dell‘IRAS alle posizioni del 1983”.

FONTI:

https://arxiv.org/abs/2111.03831

https://www.scienzenotizie.it/2021/11/15/pianeta-nove-astronomo-inglese-ne-annuncia-la-scoperta-0549445?fbclid=IwAR2u_WcRYsnvjCu2ROaT65NBekEZiL5X2MPK56O3kXjv6kvXi4juBC3zkKg

https://www.sciencealert.com/historical-data-reveals-what-may-be-a-decades-old-detection-of-planet-nine

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