lunedì, Settembre 16

Il nostro asse terrestre potrebbe spostarsi

Il nostro asse terrestre potrebbe spostarsi. Secondo dei recenti modelli, già tra il 1993 e il 2010, il polo di rotazione della Terra si è spostato di oltre 78 centimetri. L’asse di rotazione di Arth è in movimento. Inoltre, i poli Nord e Sud, secondo un recente studio, tra il 1993 e il 2010, tra il 1993 e il 2010, si sono spostati di quasi 80 centimetri.

Una delle ragioni di ciò, suggeriscono i ricercatori, potrebbe essere l’acqua. La deriva polare ciclica è un fenomeno ben noto. I poli però possono anche spostarsi a causa dello scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali, che sposta l’acqua dalla terra verso il mare. L’esaurimento delle falde acquifere, derivante dall’irrigazione, potrebbe quindi avere lo stesso effetto.

Secondo gli autori dello studio, l’uso eccessivo delle acque sotterranee da parte degli esseri umani non è solo una preoccupazione per le aree che potrebbero presto esaurire la sostanza da cui dipendono maggiormente, ma sta letteralmente colpendo l’intero pianeta.

L’asse terrestre: lo spostamento

La rotazione della Terra dipende dalla sua distribuzione di massa. Se si sposta la massa al centro avviene un accelerazione, mentre si si sposta al bordo avviene un rallentamento. Questo permette di mantenere il momento angolare. Se la massa viene spostata solo da un lato, l’inclinazione cambierà per avere una compensazione. Ovviamente, questi cambiamenti sono impercettibili.

I ricercatori, nel 2021, hanno attribuito un cambiamento nell’inclinazione della Terra allo scioglimento delle calotte polari. Le prove ora hanno rivelato che è in gioco anche un altro fattore, ossia l’estrazione delle acque sotterranee. Entrambi gli studi effettuati si basano sui dati del Gravity Recovery and Climate Experiment, il GRACE. Questa è una missione statunitense/tedesca che traccia la gravità dei punti del pianeta mentre passa sopra di essi. Il GRACE è operativo dal 2002. I dati precedenti, però, sono stati utilizzati per creare un quadro della rotazione planetaria risalente agli anni ’80.

asse terrestre

L’asse terrestre: la ricerca

I poli della Terra, nel corso del tempo che è stato monitorato, si sono spostati rispetto ai continenti sovrastanti. Il ritmo ha però cambiato direzione e ha accelerato drammaticamente a metà degli anni ’90. Tutto ciò è stato attribuito allo scioglimento di grandi quantità di ghiaccio polare e all’innalzamento del livello del mare. Queste condizioni hanno causato una ridistribuzione all’equatore.

Qualcosa di simile, ma molto più complicato, accade quando si prelevano le acque sotterranee. Sebbene inizialmente l’acqua venga utilizzata principalmente per l’agricoltura o l’industria locale, una volta portata in superficie, gran parte di essa evapora o scorre nei fiumi, finendo solitamente negli oceani.

Dei precedenti calcoli suggeriscono che questa rimozione delle acque sotterranee avrebbe dovuto aggiungere 6 millimetri al livello del mare tra il 1993 e il 2010. Tuttavia, si tratta solo del 10% circa dell’aumento osservato in quel periodo. Lo scioglimento del ghiaccio e l’espansione termica sono fattori decisamente più importanti, difficili da determinare in modo corretto.

L’asse terrestre e il GRACE

Ed è proprio qui che il GRACE torna utile. L’acqua di mare aggiuntiva sposta il polo, ma lo spostamento è diverso a seconda della sua provenienza. Ki-Weon Seo della National University ha spiegato che: “Il polo di rotazione della Terra in realtà cambia molto. Il nostro studio mostra che tra le cause legate al clima, la ridistribuzione delle acque sotterranee ha in realtà il maggiore impatto sulla deriva del polo di rotazione”.

Ki-Weon Seo e i coautori hanno modellato il modo in cui i poli si sarebbero spostati rispetto ai continenti. Questo basandosi solo sullo scioglimento dei ghiacci. Come anticipato, questo non corrispondeva alle osservazioni, quindi sono stati aggiunti vari scenari per l’estrazione delle acque sotterranee.

Quando hanno utilizzato una cifra precedentemente stimata di 2.150 gigatonnellate, il modello corrispondeva strettamente alla realtà. Senza questo effetto, il polo terrestre punterebbe 78,5 centimetri a ovest del punto in cui si trova, con una velocità di movimento di 4,4 centimetri all’anno, simile alla velocità con cui si muovono i continenti. Il polo si sta spostando verso l’Islanda, anziché verso la Groenlandia centrale, come sarebbe altrimenti.

Conclusioni

L’estrazione delle acque sotterranee è più difficile da modellare rispetto allo scioglimento del ghiaccio. Tuttavia, la maggior parte dell’acqua pompata durante questo periodo è avvenuta in due regioni di grande scarsità. Queste sono gli Stati Uniti occidentali e l’India settentrionale, che si trovano a latitudini molto simili.

Teoricamente, se spostassimo abbastanza il polo, potremmo finire per alterare le stagioni. Il Polo Nord si sta avvicinando al Regno Unito, ad esempio, ma questo non sarà un pericolo per molto, molto tempo. L’aspetto preoccupante dei risultati è che confermano ciò che si sospettava sulla velocità con cui stiamo esaurendo una delle nostre risorse più vitali.

Lo studio getta quindi nuova luce sulle interazioni tra le attività umane e il delicato equilibrio del nostro pianeta. Infatti, suggerisce che l’estrazione di acqua sotterranea per l’irrigazione e altri usi potrebbe avere un impatto significativo sull’orientamento del nostro pianeta. Lo studio è visionabile su Geophysical Research Letters.

FONTE:

https://www.iflscience.com/earths-axis-may-be-shifting-and-the-culprit-probably-isnt-what-youd-expect-71654

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