lunedì, Settembre 16

Il peso della materia oscura

Da anni la materia oscura è un vero e proprio rompicapo per i fisici di mezzo mondo. Questa invisibile materia non visibile che rappresenterebbe il 75% dell’universo ha ancora molti interrogativi irrisolti, ad iniziare dalla sua effettiva esistenza.

Adesso una coppia di fisici dell’Università del Sussex, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista Physical Letters B, ha calcolato l’intervallo di massa delle particelle di materia oscura. I due fisici non hanno dubbi sull’esistenza della materia oscura, questa certezza proviene, da quanto scrivono in premessa, da osservazioni astrofisiche e cosmologiche effettuate su scale e tempi differenti nel nostro universo. Ad esempio il fondo cosmico a microonde o le curve di rotazione della galassia coinvolgono fisica ed epoche molto diverse nell’evoluzione del nostro universo, ma entrambi richiedono che circa il 75% del contenuto di materia dell’universo sia costituito da materia oscura fredda, non barionica.

Piantata questa bandierina e partendo dall’ipotesi che sulla materia oscura agisca solo la forza di gravità, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che le sue particelle abbiano una massa compresa tra 10-3 elettronVolt (eV) e 107 eV. Un range decisamente ristretto rispetto a quello tra 10-24 eV e 1019 GeV che è generalmente teorizzato.

Xavier Calmet, uno degli autori della ricerca, ha dichiarato: “Questa è la prima volta che qualcuno pensa di usare ciò che sappiamo sulla gravità quantistica come un modo per calcolare l’intervallo di massa per la materia oscura. Siamo rimasti sorpresi quando ci siamo resi conto che nessuno l’aveva fatto prima, così come lo erano i colleghi scienziati che hanno esaminato il nostro articolo”.

La scoperta è più importante di quanto potrebbe significare una “semplice misurazione”, infatti anche se lo studio si rivelasse, in base ad ulteriori approfondimenti errato, questo starebbe a significare che sulla materia oscura agisce un’altra forza, ancora non conosciuta.

Per chi volesse consultare lo studio integrale, basta cliccare qui.

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