Il più grande roditore del mondo

Dagli antichi Inca del Perù, veniva considerato un animale sacro, figlio del sole, invece in altre zone del Sudamerica si riteneva un imbroglione. In Giappone è ritenuto simbolo di amicizia ed armonia. Stiamo parlando del capibara, il più grande roditore vivente al mondo.

Caratteristiche generali

Con un peso che può superare i 60 kg, lungo 1,30 metri ed alto circa 60 cm, il capibara è il roditore vivente più grande. Ha due lunghi e robusti incisivi per rosicchiare, piante, cortecce, tuberi e canna da zucchero. Dal pelo marrone chiaro, il suo muso è simile a quello del castoro, con orecchie, occhi e narici piccole, ma senza coda.

La respirazione avviene attraverso le narici poste in alto sul muso, per nuotare più facilmente Le zampe, sia pure appena palmate, gli consentono efficienti nuotate. Mammifero di origine sudamericana, vive infatti in zone con vegetazione densa e ricche di acqua, in cui trascorre molto tempo.

Prestazioni e alimentazione

I capibara possono toccare punte di velocità molto sostenute, sfiorando i 35 km/h, sulla terra e gli 8 km/h in acqua, dove si buttano in caso di pericoli, potendo anche trattenere il respiro, in immersione, per 5 minuti.

Erbivoro, si nutre sia di erbe terrestri che di alghe, strappate con i denti affilati. La sua caratteristica principale nell’alimentazione è che non butta via niente! Si nutre infatti anche delle sue feci, recuperandovi vari nutrienti. Addirittura sfrutta persino i batteri contenuti, per scomporre la cellulosa delle piante. Il suo apparato digerente inoltre si adatta alle stagioni: in quella umida, con molto cibo, l’intestino si riduce, mentre in quella secca, esso cresce per poter assorbire più sostanze nutritive.

Allegre società e riproduzione

Tranquilli e mansueti, i capibara possono formare gruppi coesi di una ventina di componenti, ma nella stagione secca si arriva persino ad un centinaio, in un clima di relax e compagnia. In alcuni Paesi si adoperano come animali domestici.

Le gestazioni, di cui una all’anno, durano circa 6 mesi, con un numero di piccoli partoriti, di 1 kg, che va dai 4 agli 8. Ogni componente del gruppo è destinato ad occuparsi di loro: tutte le femmine possono allattarli, tenendoli sempre d’occhio dai possibili predatori, in particolare i giaguari, i puma e i caimani.

Pericoli

Purtroppo questi roditori vengono cacciati, oltre che per la vendita, per le loro carni saporite, per il grasso usato in sostanze farmaceutiche e i denti, come ornamento dalle popolazioni locali. La loro pelle pregiata è usata in pelletteria.

Inoltre il loro habitat tende a ridursi per la trasformazione frequente di foreste in campi, per produrre soia e carne. Il consumo globale delle foreste, a partire dal 2010, procede ormai al ritmo di circa 4,7 milioni di ettari all’anno. Solo le industrie di legname, si portano via 1,6 miliardi di metri cubi di legno.

Foto di Angela da Pixabay