Un pool di ricercatori dell’Università di Bonn ha pubblicato uno studio relativo alla somministrazione regolare ed a basso dosaggio di tetraidrocannabinolo (THC), la principale sostanza psicoattiva della marijuana.
La popolazione di topi è stata divisa in tre gruppi: topi giovani (due mesi), adulti (12 mesi) e anziani (18 mesi). Ebbene mentre nei topo giovani si è assistito ad un deterioramento della capacità cognitive dei roditori, nei topi adulti, e ancor più in quelli anziani, la sostanza ha portato a un reale miglioramento della memoria e delle capacità di apprendimento.
I ricercatori ovviamente spengono sul nascere eventuali entusiasmi in quanto è tutto da comprovare e capire se effetti simili si manifestino anche in altri modelli animali la cui diminuzione cognitiva legata all’età è più simile a quella degli esseri umani rispetto a ciò che avviene nei topi.
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