Il vaccino Covid non sarà obbligatorio ma necessario

L’Organizzazione mondiale della sanità, (OMS) , sta pensando di creare una sorta di certificato vaccinale per il Covid. Il vaccino per combattere il Covid per il momento non è obbligatorio, ma se non lo si farà si rischierà di essere esclusi a livello sociale, e di non poter andare negli aeroporti, nei bar, nei cinema, nei ristoranti e in molti altri luoghi.

L‘OMS europea sta valutando la possibilità di collaborare insieme agli stati membri dell’unione europea per ottenere una sorta di certificato elettronico di vaccinazione. Ad annunciarlo è un esperto di vaccini dell’OMS, Siddhartha Datta che dichiara che: “Stiamo analizzando in maniera molto scrupolosa l’utilizzo della tecnologia nella risposta al Covid come aspetto più importante, e in quale modo potremo collaborare con gli stati membri per creare un certificato di vaccinazione elettronico”.

Teniamo a chiarire che la vaccinazione contro il Covid-19 al momento non è assolutamente obbligatoria, ma è ritenuta fortemente necessaria per poter avere accesso a tutte le attività, che prima che arrivasse la pandemia erano considerate di utilizzo normale. Per questo motivo se decideranno di procedere con il certificato vaccinale, solo chi sarà immune al Covid potrà muoversi liberamente.

Il Regno Unito diventa apripista

Il Regno Unito diventa apripista con il vaccino per contrastare la diffusione del COVID-19. Infatti, a già iniziato la sua campagna vaccinale in maniera urgente, partendo con 800.000 dosi del vaccino Pfizer.

Il sottosegretario alla Salute, Nadhim Zahawi, ha annunciato che: “Ristoranti, bar e cinema potrebbero allontanare i clienti che non si sono sottoposti al vaccino”. Inoltre, ci ha tenuto a precisare che: “Sebbene la profilassi sia volontaria, alcuni luoghi, compresi i campi sportivi, potrebbero avere la possibilità di richiederla come requisito per autorizzare l’ingresso. Questo è un messaggio molto forte a favore del vaccino per tutte le famiglie, per le comunità e il paese intero”.

I viaggi aerei

Le compagnie aeree potrebbero partire per prime con questa pratica. La ceo di Qantas Alan Joyce, anticipa che per poter andare in Australia nei prossimi mesi richiederanno un documento d’identità sanitario. Inoltre, aggiunge che: “Una volta che il vaccino sarà disponibile al pubblico cambieremo le nostre condizioni generali di trasporto. Ai passeggeri stranieri sarà richiesto di aver fatto il vaccino prima di salire sui nostri aerei. Pensiamo sia una decisione necessaria e credo sarà un argomento di discussione con gli altri colleghi di tutto il mondo”.

Lo scetticismo dei medici

Il governo italiano sta valutando una sorta di patente di immunità, mentre la Danimarca, ha già annunciato che sta lavorando ad un passaporto vaccinale Covid-19. Gli scienziati però sono molto scettici per quanto riguarda il piano etico e sociale, una questione che solleva molti dubbi.

Anders Beich, presidente dell’ordine dei medici danesi, a riguardo dichiara che: “Questa non è coercizione vera e propria ma rappresenta comunque una forma di forzatura, pressione o limitazione, se dici alla gente che perderà privilegi nella società come individuo se non rispetterà determinate indicazioni”.