giovedì, Settembre 19

Il volo di Gagarin

Quando il 12 aprile 1961, alle ore 9.07 di Mosca la navicella Vostok1 decolla con il primo uomo a bordo che si accinge ad esplorare lo spazio, molte sono le incognite di una missione ad altissimo tasso di rischio.

Tra i tanti fattori problematici uno di quelli più importanti sarebbe stata la fase di rientro a terra della navicella sovietica. Il rientro atmosferico è infatti un processo molto delicato. La resistenza fluidodinamica ed il fortissimo riscaldamento prodotto quando un corpo attraversa l’aria ad alta velocità possono portare alla disintegrazione della navicella.

I sovietici pensavano di aver risolto questo grosso fattore di rischio dando alla Vostok una forma sferica in quanto un corpo tozzo era in grado di disperdere meglio nell’atmosfera il calore prodotto dal rientro della capsula. Di contro i cosmonauti sarebbero stati oggetto a violente decelerazioni di cui non si sapeva quali effetti reali potessero produrre su un corpo umano.

Il desiderio di battere gli americani nella corsa allo spazio però era più forte dei potenziali gravi rischi della missione, tanto che durante lo storico primo volo ci furono ben 11 inconvenienti che fortunatamente non pregiudicarono il risultato finale.

I candidati al primo volo umano nello spazio sono tre: Gagarin, Titov e Neljubov. Pochi giorni prima del volo, viene scelto Gagarin che consapevole dell’alto tasso di rischio della missione, scrive una lettera d’addio alla moglie.

Anche il governo sovietico si “attrezza” e prepara in anticipo ben tre comunicati stampa: uno in caso di successo della missione, uno nel caso di incidente e l’ultimo in caso di scomparsa dell’astronauta o atterraggio in un paese straniero. Ed a proposito di atterraggio, poco prima di partire, a Gagarin viene consegnata una pistola. Non si tratta di una precauzione adottata nel caso che la Vostok atterri in una paese nemico ma una difesa dagli…animali selvaggi. In effetti quattro anni dopo due cosmonauti russi atterrati nella steppa dovranno difendersi da un branco di lupi a colpi di pistola!

A 20 minuti dalla partenza ad alcuni supervisori viene in mente che se Gagarin atterrerà in un posto non concordato potrebbe essere scambiato per un sabotatore e quindi in tutta fretta un tecnico dipinge rozzamente sul casco del cosmonauta la scritta CCCP.

Gagarin è un pilota ma il volo sarà controllato totalmente in automatico. Nessuno conosce ancora gli effetti dell’assenza di peso su un corpo umano o come esso resisterà alle fortissime sollecitazioni durante la fase di rientro. Sotto sua insistenza è però previsto la possibilità di passare, in casi veramente disperati, al volo manuale, inserendo un codice di sicurezza. Questo codice è custodito in una busta chiusa con sigilli ed al rientro del volo sarà controllata per verificarne la manomissione.

Poco prima del lancio un ingegnere di volo impietosito si avvicina Gagarin e gli sussurra all’orecchio il codice di sicurezza, il cosmonauta lo guarda e sorride: “Sei il terzo che me lo dice” chiosa.

Non ci sarà bisogno di utilizzare questo codice. Yurij Gagarin compirà un’intera orbita intorno alla Terra, raggiungendo i 302 km di altezza e volando alla velocità di 27.400 km/orari.

L’orbita non era esattamente quella prevista ma questo non cambierà lo straordinario risultato raggiunto. Dopo 88 minuti di volo ed una frase entrata nel mito dell’esplorazione spaziale ( «Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.» ) la capsula accende i retrorazzi e rientra nell’atmosfera terrestre.

La capsula Vostok fu da sempre concepita per atterrare nella steppa e non in mare. Durante il rientro in atmosfera, il modulo orbitale (cioè la parte della navicella contenente la maggior parte degli strumenti e sistemi necessari per il volo e che non avrebbe dovuto ritornare a terra) non si staccò dalla capsula sferica di ritorno del cosmonauta. Ciò fece sì che la capsula cominciasse a oscillare violentemente, proprio mentre Vostok 1 si stava avvicinando agli strati superiori dell’atmosfera. Quando finalmente tutti i collegamenti si furono staccati, a causa della forza d’attrito, il posizionamento della capsula si stabilizzò e il paracadute principale della capsula poté essere aperto, frenando ulteriormente l’atterraggio della capsula.

Come era previsto toccata quota 7000 metri di altitudine Gagarin si eiettò dalla capsula e planò con il paracadute alle 10:55 ora di Mosca, in un campo a sud della città di Ėngel’s (Oblast’ di Saratov), più a ovest rispetto al sito pianificato di rientro. L’impatto della Vostok a terra sarebbe stato letale per il cosmonauta.

In realtà quest’ultima parte della missione fu “addomesticata” ed il governo sovietico sostenne che Gagarin era atterrato con la capsula per conformarsi alle regole internazionali sui primati di quota raggiunti in volo. La Federazione Aeronautica Internazionale per registrare i primati pretende infatti che il pilota atterri con il suo velivolo.

Il buon Gagarin appena atterrato, ancora con il casco in testa, si accorge dello sguardo stupito ed impaurito di un contadino e di sua figlia che avevano assistito all’atterraggio. Il cosmonauta li tranquillizzerà, chiarendo che era un sovietico come loro e non un alieno venuto dallo spazio e chiedendo di poter fare una…telefonata.

Purtroppo la vita dell’Eroe dell’Unione Sovietica (questo il titolo di cui fu insignito per la sua storica missione) sarà molto breve. Gagarin morì il 27 marzo 1968 a soli 34 anni, sette anni dopo la sua grande impresa, a bordo di un piccolo caccia MiG-15UTI, schiantatosi al suolo nelle vicinanze della città di Kiržač. Probabilmente l’aereo di Gagarin entrò nella scia di una formazione di tre Sukhoi Su-15. L’improvvisa turbolenza causata dai tre grossi caccia, ben più grandi e potenti del MiG-15 da lui pilotato, potrebbe aver fatto perdere a Gagarin il controllo del velivolo.

Al momento della morte Gagarin era in procinto di partire per una nuova missione spaziale. Lascerà la moglie e due bambine, rimanendo per sempre nel ristretto Olimpo degli astronauti che hanno fatto la storia dell’esplorazione spaziale.

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