Immagini strabilianti rivelano dettagli di 19 galassie. Le formazioni sono state osservate fino alle scale più piccole mai viste prima. Webb ha catturato le immagini delle 19 galassie a spirale e dei milioni di stelle. Le immagini hanno un dettaglio senza precedenti. Le capacità di Webb mettono in mostra le stelle, il gas e la polvere all’interno dell’intricata struttura di ciascuna galassia.
Gli astronomi ritengono che circa il 60% di tutte le galassie siano galassie a spirale. Il nostro sistema solare risiede in uno dei bracci a spirale della Via Lattea. Le osservazioni di Webb possono aiutare gli astronomi a comprendere meglio la formazione stellare e l’evoluzione delle galassie a spirale come la nostra. Ogni galassia, presenti nelle nuove immagini, ha bracci a spirale carichi di stelle. Il centro di ciascuna galassia presenta ammassi di vecchie stelle o buchi neri super-massicci.
Le osservazioni sono state effettuate nell’ambito del progetto PHANGS, acronimo di progetto Physics at High Angular Resolution in Near GalaxieS. Le informazioni ad infrarossi di Webb possono aiutare a colmare alcune delle lacune osservative ancora presenti.
Le immagini delle galassie
Janice Lee, membro principale di PHANGS e scienziata di progetto per nuove missioni e iniziative strategiche presso lo Space Telescope Science Institute di Baltimora ha spiegato che: “Le nuove immagini di Webb sono straordinarie. Sono strabilianti anche per i ricercatori che hanno studiato queste stesse galassie per decenni. Le immagini arrivano fino alle scale più piccole mai osservate. Queste raccontano una storia sul ciclo di formazione stellare”.
I ricercatori hanno utilizzato Webb per osservare milioni di stelle, con un colore blu scintillante, raggruppate insieme in ammassi e sparse anche nei bracci delle 19 galassie. Lo strumento ha osservato anche la polvere luminosa che circonda le stelle, così come le stelle rosse ancora in formazione avvolte nel gas e nella polvere che aiutano la crescita stellare.
Le immagini verranno utilizzate per aiutare gli astronomi a determinare la distribuzione di gas e polvere nelle galassie a spirale, nonché il modo in cui le galassie alimentano e cessano la formazione delle stelle. Webb ha anche catturato grandi vuoti sferici a forma di conchiglia presenti tra il gas e la polvere galattica. Probabilmente scolpiti dalle esplosioni di stelle. Adam Leroy, membro principale di PHANGS e professore di astronomia alla Ohio State University di Columbus ha spiegato che: “Questi buchi potrebbero essere stati creati da una o più stelle esplose. Un energia che ha scavato buchi giganti nel materiale interstellare”.
Conclusioni
I ricercatori pensano che le galassie si formino dall’interno. La formazione stellare inizia nel centro galattico, per poi incresparsi lungo i bracci in una spirale. Quindi, la distanza di una stella dal cuore della galassia è relativa alla sua età, e le stelle più giovani sono probabilmente più lontane dal nucleo galattico. I raggruppamenti di stelle blu vicino ai centri di ciascuna galassia indicano stelle più vecchie.
Eva Schinnerer, membro principale di PHANGS e scienziata dello staff dell’Istituto Max Planck per l’astronomia di Heidelberg ha sottolineato che: “Questo è un chiaro segno che potrebbe esserci un buco nero super-massiccio attivo. Oppure, che gli ammassi stellari verso il centro sono così luminosi che hanno saturato quell’area dell’immagine”.
I ricercatori sono molto entusiasti di studiare l’enorme numero di stelle rivelate dalle nuove immagini di Webb. Adam Leroy conclude dichi8arandop che: “Le stelle possono vivere per miliardi o trilioni di anni. Catalogando con precisione tutti i tipi di stelle, possiamo costruire una visione più affidabile e olistica dei loro cicli di vita”.
FONTE:
https://edition.cnn.com/2024/02/01/world/webb-spiral-galaxies-portrait-scn/index.html