lunedì, Settembre 16

“Immondizia” su Marte….

Marte, il pianeta del nostro Sistema Solare considerato come una sorta di “parente prossimo” della Terra è stato oggetto di innumerevoli missioni attraverso sonde robotiche. Dal 1960 a oggi, per esempio, le varie potenze spaziali (Russia, Stati Uniti, Giappone, Europa e India) hanno lanciato più di 40 sonde verso Marte. Per la storia, ricordiamo che solo 21 di quelle missioni sono state completamente coronate da successo: all’inizio (1960-1980), in particolare, e soprattutto (ma non solo) per le sonde russe, le perdite furono ben maggiori del 50 per cento.

Se pensiamo che le prime due sonde (sovietiche) a toccare la superficie marziana nel lontano 1971 pesavano oltre 1200 chili ciascuna possiamo farci un’idea di quanto materiale umano sia sparso sul pianeta rosso ma anche dei costi economici necessari per spedire una sonda di quelle dimensioni su Marte. Sappiamo infatti che i costi di una missione interplanetaria aumentano con l’incremento della massa utile trasportata.

Ad implementare la “spazzatura” marziana ci ha pensato recentemente l’esito infausto della sonda Schiaparelli (in onore del grande scienziato italiano) che si è schiantata sulla superficie del pianeta perché il computer di bordo ha spento i retrorazzi 30 secondi prima del previsto.

In totale, calcolando i rover di superficie, le sonde schiantate al suolo, i paracadute, gli airbags ecc., a oggi si arriva quasi a una decina di tonnellate di materiale terrestre depositato sulla superficie marziana. Insomma oltre che tecnologia esportiamo anche inquinamento…..

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