In arrivo il super-telescopio Qubic a fine 2022. Lo strumento, che ha avuto un’importante contributo italiano, analizzerà l’universo primordiale. Il super-telescopio Qubic, che studierà l’universo primordiale, è frutto di una collaborazione internazionale tra 130 ricercatori di Italia, Francia, Argentina, Irlanda e Regno Unito.
Lo strumento è pronto per entrare in funzione alla fine di quest’anno. Infatti, ha portato a termine, in maniera egregia tutte le fasi finali di test. Queste sono state rese note in otto studi pubblicati sul Journal of Cosmology and Astroparticle Physics.
Il telescopio si avvia quindi verso una fase operativa in cui scruterà il cielo dall’Argentina settentrionale, ad un altitudine di 5.000 metri sul livello del mare, nel sito di Alto Chorrillo.
Il progetto ha come protagonista l‘Italia, questo grazie ai contributi scientifici e tecnologici forniti dall’Infn, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalle Università di Milano Statale, Milano-Bicocca, Università di Roma Tor Vergata e Sapienza Università di Roma.
Il telescopio Qubic, acronimo di Q&U Bolometric Interferometer for Cosmology, è stato dotato di una tecnologia innovativa, che gli consentirà di osservare e mappare le proprietà del fondo cosmico a microonde, e quindi l’eco residua del Big Bang, avvenuto quasi 14 miliardi di anni fa.
Secondo quanto riportato dalla teoria dell’inflazione la rapida fase di espansione dell’universo, avvenuta in una frazione di secondo, avrebbe lasciato delle debolissime tracce nelle onde elettromagnetiche prodotte, che quindi non oscillerebbero in direzioni casuali ma formerebbero in cielo un disegno vorticoso.
Queste tracce, secondo alcuni teorici, continuano ad essere presenti ancora oggi in alcune zone del cielo. Nel nostro universo c’è quindi ancora una sorta di eco dell’esplosione, ossia dell’inflazione, un debolissimo sottofondo di onde gravitazionali che sono state individuate, per la prima volta, nel 2013 da un telescopio situato al Polo Sud.
Le onde hanno inoltre lasciato una serie di ancor più deboli tracce del loro passaggio nella polarizzazione del fondo cosmico, che non oscillano in direzioni casuali ma creano un particolare disegno, che potrebbe avere un significato importante nel comprendere l’origine dell’universo stesso. Questi sono i cosiddetti “Modi-B” e dalle analisi che verranno svolte dai fisici e dagli astrofisici si potrà leggere tutto il nostro passato.
Il telescopio Qubic unisce insieme l’elevatissima sensibilità dei rivelatori, raffreddati quasi allo zero assoluto, equivalente a -273 gradi celsius, con la straordinaria precisione degli strumenti. Queste sono delle caratteristiche necessarie per poter catturare persino i segnali estremamente deboli, ma soprattutto per riuscire a eliminare tutto ciò che potrebbe interferire con le misurazioni.
Il telescopio lavorerà in contemporanea con altri strumenti dislocati in tutto il mondo con lo stesso identico obiettivo. Il Qubic, a differenza degli altri, sarà l’unico a effettuare osservazioni raccogliendo le microonde da molte aperture e facendole interferire. Questo offrirà la possibilità di effettuare dei controlli incrociati, creando così una qualità ineguagliabile di informazioni.
Il sistema Qubic ci aiuterà a comprendere da dove veniamo, analizzando le particolari microonde che circolano nello spazio dall’inizio dei tempi. In questo modo ci dirà ciò che ancora non sappiamo sul Big Bang e sul nostro passato.
Il materiale proviene dall'esplorazione spaziale robotica
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articolo di assoluto interesse. Le nostre origini andranno indagate in tutte le direzioni.
Ammiro la passione e l'impegno di tutti coloro che,a qualunque titolo,redigono ed aggiornano il libro dell'esistenza.