giovedì, Settembre 19

In arrivo un cuore artificiale innovativo?

Il cuore artificiale è un componente meccanico che si impianta in pazienti con gravissimi scompensi cardiaci per sostituire il cuore biologico ormai compromesso. I benefici di un cuore artificiale sono correlati al numero di organi disponibili per i trapianti cardiaci che è di gran lunga inferiore al numero dei pazienti in lista d’attesa.

Purtroppo queste preziose protesi sono soggette a numerosi rigetti e batterie esterne necessarie al cuore che limitano la mobilità del paziente. Queste complicazioni fanno sì che i riceventi di questi cuori artificiali abbiano un’autonomia di qualche ora o qualche giorno. Il primo rudimentale cuore artificiale fu creato in Unione Sovietica addirittura nel 1937.

Il CardioWest cuore artificiale completo provvisorio (TAH-t) fu il primo cuore completo approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) il 15 ottobre 2004, dopo 10 anni di sperimentazione clinica. Attualmente è utilizzato come transito durante i trapianti di cuore nel caso in cui il paziente abbia un collasso ventricolare bilaterale del cuore.

Attualmente il più promettente cuore artificiale, autorizzato da FDA, è quello CARMAT  TAH.  Viene inserito nel torace in un intervento che assomiglia molto al trapianto cardiaco: il cuore malato viene reciso lasciando indietro i residui delle anticamere (come per il trapianto), a cui viene suturato il collare di sutura del dispositivo d’interfaccia. Il cuore protesico viene di seguito agganciato al dispositivo d’interfaccia. La connessione con l’aorta e con l’arteria polmonare viene stabilita con una sutura tra i vasi e le protesi vascolari che sono già attaccate ai tratti d’efflusso del cuore protesico.

Adesso un start up, la Carmat sta sviluppando un sostituto cardiaco particolarmente innovativo, che promette di essere impiantato con almeno cinque anni di autonomia, ponendosi come soluzione ai casi più gravi di insufficienza cardiaca terminale. Al suo interno sono presenti sensori e sistemi idraulici che aiutano a mimare il flusso sanguigno umano, ma anche dei tessuti animali trattati chimicamente che dovrebbero prevenire l’addensamento di coaguli.

Il cuore artificiale di Carmat, inoltre, promette di essere in grado di alterare a piacimento il flusso sanguigno, in modo che il portatore possa sostenere sforzi ed esercizi senza risentirne troppo. Il rovescio della medaglia è che questo prototipo pesa circa 900 grammi ovvero tre volte un cuore biologico.

Il prototipo di Carmat è frutto di oltre 25 anni di ricerca e recentemente ha ottenuto la certificazione europea CE Mark che gli consente di entrare nell’ultima fase di sperimentazione medica.

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