lunedì, Settembre 16

Individuata una superluna fuori dal sistema solare

Individuata una superluna fuori dal sistema solare. L’oggetto individuato è grande più del doppio rispetto alle dimensione della Terra. Kepler-1708b-i, questo è il nome dell’esoluna, è situata ad una distanza di 5.500 anni luce dal nostro pianeta tra le costellazioni del Cigno e della Lira.

Gli astronomi sono riusciti ad individuare oltre agli esopianeti, situati in orbita attorno alle loro stelle, le tracce della presenza delle prime esolune. Queste sono situate attorno a dei remoti corpi celesti.

La ricerca è stata svolta da David Kipping insiemi al suo team di astronomi della Columbia University di New York. Il team di ricerca ha pubblicato un resoconto dello studio su Nature Astronomy. In questo sono descritti, in maniera accurata, tutti gli indizi riguardanti una gigantesca esoluna situato nelle vicinanze dell’esopianeta Kepler-1708b, anch’esso nascosto tra le costellazioni del Cigno e della Lira.

Le dimensioni dell’esoluna

L’oggetto individuato possiede delle dimensioni sorprendenti, con un raggio pari a 2,6 volte più grande di quello della Terra, e quasi dieci volte quello selenico. Nel nostro sistema solare non è mai stato localizzato nulla del genere.

L’esoluna Kepler-1708b-i ci proietta verso nuovi mondi, che fino ad oggi si potevano soltanto immaginare. David Kipping era ormai da un decennio che analizzava l’argomento. Ma soltanto quattro anni fa era riuscito ad intercettare il segnale della possibile presenza di un’esoluna, che purtroppo rimase senza conferma.

Il ricercatore ha continuato le sue indagini, individuando questa nuova candidata, un oggetto sorprendente che crea molti quesiti, non soltanto per le sue notevoli caratteristiche, ma anche per quanto riguarda la formazione delle lune nei sistemi planetari. Una teoria che potrebbe risultare molto diversa da quella ritenuta valida fino ad ora.

Le esolune e la loro ricerca

David Kipping ha analizzato circa settanta esopianeti posizionati abbastanza lontani dalla stella madre, ad oltre 150 milioni di chilometri, che presentavano delle condizioni favorevoli per affrontare al meglio la difficile ricerca.

Il ricercatore, utilizzando l’attenuazione della luce della stella madre nel momento in cui l’esopianeta vi transitava davanti, ha potuto intercettare un’anomalia nella luminosità. Le analisi svolte dal team hanno portato verso un’unica ipotesi, ossia la presenza di un’esoluna. David Kipping, ha spiegato che: “Non sapremmo spiegarla diversamente”. Sono state proprio le enormi dimensioni che hanno permesso di individuare l’oggetto, di cui si ipotizza una natura gassosa.

Conclusioni

Al momento gli strumenti a disposizione sono piuttosto deboli per poter fornire ulteriori conferme e dettagli. Mario Damasso, specialista di esopianeti all’Istituto nazionale di astrofisica di Torino, ha dichiarato che: “Se l‘esoluna verrà confermata, questa aprirà la questione sulle sue possibili origini”.

Mario Damasso, conclude chiarendo che: “Tra queste oltre alle due tradizionali spiegazioni, ossia che sia il frutto della collisione tra due corpi o che sia scaturita dal materiale primordiale da cui era nato il corteo planetario, se ne può avanzare anche una terza. Questa è che fosse anch’essa uno dei pianeti, anzi un super pianeta, appartenente alla stella madre, che è stato successivamente catturato dalla forza di gravità del vicino pianeta molto simile a Giove”.

Non ci resta che attendere il nuovo telescopio spaziale James Webb, per poter avere altre informazioni e delle conferme sull’esoluna individuata.

FONTE:

https://www.corriere.it/cronache/22_gennaio_14/mistero-luna-grande-piu-doppio-terra-6a04a518-7575-11ec-9e58-ba8db45e0e20.shtml?fbclid=IwAR2SK_sUGoQH2l_AXrx4N1Csf1Q4AbzY9kBsjIQUUZGNBhLvB-DBWTtkeno

1 Comment

  • Gianfranco Fabiani

    Complimenti per i suoi interessanti articoli , sono un appassionato dilettante di astronomia e mi interessano le le nuove scoperte e le teorie ad esse assolate . Grazie saluti a presto

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