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Individuati asteroidi nascosti dal bagliore del Sole

Individuati asteroidi nascosti dal bagliore del Sole. Le ricerche, effettuate durante il crepuscolo, hanno permesso di individuare diversi asteroidi vicino all’orbita di Venere. Le indagini sugli asteroidi, generalmente, vengono condotte di notte, individuando così oggetti situati oltre l’orbita terrestre.

Questo metodo però produce un punto cieco, in cui molto corpi, situati vicini alla Terra, i cosiddetti NEO, rimangono celati nella luce solare all’interno dell’orbita terrestre.

La ricerca

Le nuove indagini telescopiche stanno sfidando il bagliore del Sole, per individuare gli asteroidi presenti nella direzione della nostra stella durante il crepuscolo. La ricerca ha permesso di individuare molti asteroidi sconosciuti in precedenza. Tra questi è incluso il primo asteroide con un’orbita interna a Venere, 2020 AV2, e un oggetto che possiede un periodo orbitale più breve conosciuto attorno al Sole, 2021 PH27.

Un team di ricerca della Carnegie Institution for Science di Washington, guidata dallo scienziato e astronomo Scott Sheppard, ha condotto lo studio sui NEO, acronimo di Near Earth Objects, degli oggetti che orbitano vicino alla Terra.

L’osservazione in notturna, secondo quanto riferito da Scott Sheppard, crea appunto dei punti ciechi. Cambiando il modello di osservazione e avviando nuove indagini telescopiche, Scott Sheppard e il suo team hanno trovato molti asteroidi che orbitano proprio intorno al nostro pianeta.

Soltanto una frazione del cielo, dove risiedono asteroidi simili a Vatira, è stata controllata. A causa del problema della luce diffusa dal Sole, dove sono osservabili solamente gli oggetti più grandi. Di recente è stato trovato l’asteroide più piccolo conosciuto a 0,46 unità astronomiche, 2021 PH27.

L’orbita di PH27 del 2021, passa attraverso le orbite di Mercurio e Venere, rendendolo così un asteroide Atira e non Vatira. Il diametro degli asteroidi individuati è calcolato con una presunta funzione di albedo e fase solare, quindi potrebbero essere inferiori a 1 km.

I NEO

I NEO vengono classificati in diverse tipologie, i più lontani che sono gli Amor, oggetti che si avvicinano alla Terra ma non attraversano l’orbita terrestre. Poi ci sono gli Apollo che attraversano l’orbita terrestre ma hanno semiassi maggiori di quelli della Terra. Gli Atens che attraversano l’orbita terrestre ma hanno semiassi maggiori inferiori a quello terrestre. Gli Atiras definiti anche Apohele, che possiedono orbite completamente interne alla Terra e Vatiras che invece orbitano nei pressi di Venere. In quest’ultimi è presente il 2020 AV2, il primo oggetto conosciuto.

I NEO possiedono orbite dinamicamente instabili di circa 10 milioni di anni. Secondo i ricercatori il numero dei NEO è rimasto stabile negli ultimi miliardi di anni, la maggior parte delle quali sono probabilmente oggetti che fuoriescono dalla cintura di asteroidi tra Marte e Giove

I ricercatori ritengono che più piccolo è un asteroide e più luce solare assorbe, maggiore è il suo movimento. I movimenti casuali dell’orbita di un NEO, che vengono influenzate dalle interazioni gravitazionali planetarie, possono trasformare un Aten in un’orbita Atira e/o Vatira e viceversa.

La stessa AV2 del 2020 trascorrerà solo pochi milioni di anni in un’orbita Vatira, questo prima di attraversare l’orbita di Venere. 2020 AV2 finirà per scontrarsi o verrà interrotto dalle maree da uno dei pianeti, si disintegrerà vicino al Sole o verrà espulso dal sistema solare interno.

Conclusioni

Il telescopio Zwicky Transient Facility è riuscito ad individuare un Vatira e diversi asteroidi Atira, rendendolo così uno dei più prolifici cacciatori di asteroidi intorno alla Terra. I grandi telescopi sono i più efficaci per rintracciare questi asteroide, poiché possiedono un campo visivo ridotto.

Il telescopio Blanco, con la sua Dark Energy Camera (DECam), ha trovato alcuni asteroidi di Atira, incluso 2021 PH27. Questa tipologia di indagini crepuscolari stanno finalmente permettendo di scoprire la popolazione di piccoli asteroidi presenti vicino all’orbita terrestre.

Il team di ricerca di Scott Sheppard, ritiene che i cosiddetti “killer di pianeti”, ossia gli asteroidi da oltre 1 km o più di diametro, sono già stati tutti individuati. Questo perché non si sarebbero mai potuti avvicinare al Sole, dato che tendono ad essere attratti dagli altri corpi celesti e dalla gravità.

FONTI:

https://www.science.org/doi/10.1126/science.abj9820

https://phys.org/news/2022-07-astronomer-near-earth-asteroids-sun.html

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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