venerdì, Settembre 20

Julia #298 e l’incomunicabilità intergenerazionale

Ancora una volta Julia dimostra di essere non soltanto un fumetto colto ma di riuscire ad avviare profonde riflessioni non soltanto sulla complessità della psiche umana ma anche sui temi sociali che travagliano la nostra modernità. Anche il numero 298 non fa eccezione e anzi si ascrive ad una delle migliori storie concepite dal duo Berardi e Calza dell’ultimo periodo.

I temi

In fondo al parco” affronta con diversi gradi di profondità l’incomunicabilità intergenerazionale, il degrado di certe aeree urbane, il disagio psicologico dei giovani, il bullismo e il vuoto della famiglia. Insomma un bel po’ di carne al fuoco da sviluppare in un fumetto di 116 pagine.

E infatti alcuni di questi temi sono appena accennati, mentre altri come l’incomunicabilità tra adulti e giovani sono affrontati con la lucidità e l’empatia che da sempre caratterizzano la scrittura di Berardi e del suo “allievo” Calza.

La trama (senza spoiler)

Questa è la sinossi rilasciata dal sito della Bonelli: A Blossom Park viene rinvenuto un cadavere: si tratta di Lisa Hoyle, una ragazzina di 15 anni, malmenata e infine strangolata con un laccio di plastica. Chi la voleva morta? E perché? Julia dovrà addentrarsi nel difficile mondo di una adolescente fragile, con gravi disturbi comportamentali…

A titolo di curiosità aggiungiamo che Julia, ad un certo punto delle indagini, davanti al procuratore Robson farà un esplicito riferimento (che è anche un omaggio alla titolare dell’inchiesta) ad un caso che ha profondamente colpito l’opinione pubblica italiana.

Si tratta dell’omicidio di Yara Gambirasio una ragazzina tredicenne, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata assassinata il 26 febbraio 2011. Il caso ha una svolta nel 2014 quando dopo un gigantesco screening di massa del DNA che coinvolgerà 27.400 persone, viene arrestato Massimo Giuseppe Bossetti, successivamente condannata in via definitiva alla pena dell’ergastolo.

Gli autori

Il soggetto di Giancarlo Berardi dimostra come il “papà” di Julia, nonostante la sua eroina sia ormai prossima al 300mo numero, non ha perso il tocco magico nell’individuare storie capaci di coinvolgere i lettori che cercano qualcosa in più della mera indagine criminologica. La sceneggiatura è come sempre del duo Berardi-Calza.

Bella prova ai disegni di Francesco Bonanno, che con un tratto pulito e una cura dei dettagli azzeccata, sostiene validamente dal punto di vista grafico la storia. La copertina come sempre evocativa di un momento dell’albo, è firmata da Cristiano Spadoni.

La valutazione

Soggetto: 8

Sceneggiatura: 8

Disegni: 7

Copertina: 7,5

Media: 7,625

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