giovedì, Settembre 19

Ken, il Guerriero, un manga che ha segnato un’epoca

È il 1983 quando dalla creatività di Buronson, alias Yoshiyuki Okamurae e dai disegni progressivamente più dettagliati e realistici di Tetsuo Hara, appare tra i manga un personaggio diventato iconico nella produzione fumettistica giapponese: Ken, il Guerriero.

La serie

La serie è ambientata su una Terra post-apocalittica dopo una guerra nucleare, la storia è incentrata su un guerriero di nome Kenshiro, il successore di un’antica arte marziale assassina chiamata Sacra Scuola di Hokuto, che gli dà la capacità di uccidere i suoi avversari colpendo i loro punti vitali segreti e provocandone la morte per esplosione interna. Kenshiro dedica la sua vita alla lotta contro i vari predoni, le bande armate, e i signori della guerra che minacciano la vita degli indifesi e il suo percorso lo porta ad affrontare numerosi artisti marziali rivali.

Storia editoriale

Le origini di Ken il Guerriero sono da attribuire a Tetsuo Hara che tra il 1982 e il 1983 pubblicò due one shot su un guerriero esperto di arti marziali che aveva l’agghiacciante capacità di uccidere i suoi avversari dall’interno dei loro stessi corpi. Le due storie autoconclusive hanno un buon successo tanto che l’editore Shūeisha richiese a Hara di trasformare Ken il guerriero in una serie regolare a cadenza settimanale per la rivista Weekly Shōnen Jump.

Le prime idee per il manga erano state fornite da Hara, ma quando l’impegno divenne troppo oneroso l’editore gli affiancò lo sceneggiatore Buronson. Questi operò delle modifiche alla storia rispetto alla versione pilota: in particolar modo l’ambientazione viene spostata a un mondo futuro post-atomico e il protagonista reso un personaggio maggiorenne, più stoico e con un passato tragico alle spalle.

Il manga debutta il il 13 settembre 1983 e viene pubblicato sulla rivista con cadenza settimanale per 245 capitoli. Questi sono stati poi raccolti in 27 volumi tankōbon (che potremmo definire un cartonato in salsa nipponica), pubblicati da Shūeisha sotto l’etichetta Jump Comics da marzo 1984 a marzo 1989. Il manga sarà poi ristampato diverse volte, diventando un vero cult del genere arti marziali.

Il mondo di Ken

Buronson crea intorno al protagonista della serie un mondo semplicistico, senza contrasti e complessità. Bene e male sono divisi con l’accetta ma, nonostante questi limiti le avventure di Ken tutte basate sul machismo dei personaggi e sulle tecniche di combattimento delle arti marziale riuscirono ad attirare l’attenzione di migliaia di giovani e giovanissimi fan.

Non mancano poi conflitti emotivi quando Ken è costretto a scontrarsi con membri della sua stessa famiglia o vecchi compagni. Questi momenti drammatici si risolvono però all’interno delle arti marziali, rinunciando a possibili approfondimenti psicologici dei personaggi.

I disegni di Hare

Come abbiamo sommariamente accennato lo stile di Tetsuo Hare si evolve attraverso una maggiore cura dei dettagli. I personaggi super muscolosi con i volti dai tratti occidentali saranno un viatico essenziale per il successo globale della serie.

Ken il Guerriero e il successo multimediale

Ken il guerriero è stato adattato in due serie televisive anime composte da un totale di 152 episodi, prodotte da Toei Animation e trasmesse su Fuji Television dal 1984 al 1988. In seguito l’opera si è allargata a formare un vasto franchise che comprende manga spin-off, film anime,  un lungometraggio live action, videogiochi, giochi e merchandising. La serie è una delle più popolari e influenti degli anni ottanta. Le vendite totali del fumetto hanno raggiunto cento milioni di copie, rendendolo uno dei manga più venduti di sempre.

Per saperne di più:

Tetsuo Hare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights