giovedì, Settembre 19

La battaglia che “inventò” la carta

Siamo nel 751, in Asia centrale ed esattamente nella fertilissima valle di Fergana. I governatori di questa regione situata nell’attuale Usbekistan sottoposti a continue razzie dai vicini musulmani, chiedono aiuto al Celeste Impero. La Cina governata dalla dinastia dei Tang (618-907) decide di intervenire per mantenere la sicurezza di una porzione strategica della Via della Seta, fondamentale per i traffici commerciali dell’impero cinese.

Così dal vicino bacino del Tarim occupato qualche tempo prima, la Cina invia il generale coreano Gao Xianzhi (Kao Sien-chih) con un esercito di 30,000 uomini, al fine di occupare la Transoxiana debellando così una volta per tutte la pressione arabo-islamica lungo il confine costituito dal bacino del Tarim. Per fronteggiare l’esercito cinese, i musulmani (quasi tutti persiani) chiamarono in aiuto il governatore di Samarcanda  Ziyād ibn Ṣāliḥ al-Khuzaʿī, per conto del califfo di Baghdad,  Abu l-Abbas al-Saffah.

Questi giunse nella città di Atlakh con un esercito forte di 50 000 guerrieri. Le sorti della battaglia che durerà cinque giorni furono decise da dalla presenza nell’esercito cinese di 20.000 mercenari turchi Qarluq o Karlouks, i quali durante la battaglia che si svolse intorno al fiume Talas, passarono dalla parte dei musulmani e attaccarono alle spalle i Tang sterminandoli. Soltanto 2.000 soldati cinesi si salvarono, gli altri furono tutti uccisi o fatti prigionieri.

Tra questi prigionieri spiccavano due gruppi, uno che prima di essere arruolato lavorava nell’industria della seta e l’altro che invece era impiegato nella produzione della carta. La tecnologia di fabbricazione della carta da corteccia era nata in Cina, fu descritta per la prima volta nell’anno 105 dall’ufficiale ed eunuco di corte Cai Lun. Il materiale usato era probabilmente la corteccia dell’albero del gelso da carta, opportunamente trattata e filtrata in uno stampo di bastoncini di bambù. Per mezzo millennio questa tecnologia rimarrà confinata in Cina e soltanto nel 610 fu introdotta in Giappone.

Il resto del mondo però all’epoca della battaglia di Talas ignorava questa preziosa scoperta che segnerà in profondità il processo di civilizzazione umano. Torniamo ai nostri prigionieri. Non sappiamo se sotto feroce costrizione oppure semplicemente come passaporto per una riacquistata libertà, i prigionieri cinesi svelarono i segreti della produzione della carta e della seta.

Gli operai addetti alla seta vengono mandati nella città di Kufa, a sud di Baghdad, per inaugurare la produzione. Il governatore di Samarcanda, invece, prende per se gli operai addetti alla lavorazione della carta e decide di costruire una cartiera nella città. Samarcanda diventa così il primo e più importante centro di produzione della carta per tutto il mondo arabo.

Samarcanda

Nel 794 è la volta di Baghdad ha inaugurare una fabbrica di produzione della carta. Dopo nel 900 è toccherà a Il Cairo, Damasco nel 985 e molto tempo dopo, nel 1100, anche Fez. Le grandi conoscenze che il mondo arabo ha della tecnologia idraulica favoriscono l’impetuoso sviluppo della produzione della carta, che richiede ingenti quantità d’acqua.

Seguendo la dominazione araba nel 1056, nella Spagna meridionale dominata dai califfati, approda la prima produzione di carta del continente europeo. Valencia e Xàtiva all’epoca sono grandi centri di produzione. Da li, la fabbricazione della carta giunge fino a Palermo, in Sicilia e nel 1220 approda, ad Amalfi una delle grandi repubbliche marinare italiane. Questo lungo itinerario nel 1276 arriverà nella città di Fabriano, che diverrà centro di eccellenza non soltanto italiano nella produzione della carta.

Da Fabriano si formarono e si svilupparono centri cartari in Italia e in Europa; furono gli artigiani fabrianesi che diffusero le tecniche innovative in tutti i paesi dell’Occidente. Già nel 1283 i nomi di cartai fabrianesi vennero riportati in alcuni atti notarili e ancora prima nel 1264, l’acquisto di una partita di carta fu annotato nei registri del vicino comune di Matelica. Una corporazione dei cartai risultò ufficialmente costituita nel 1326, circa un secolo prima dell’invenzione della stampa a caratteri mobili.

Ancora una volta un evento bellico non portava soltanto morte e distruzione ma, inconsapevolmente, si rendeva protagonista di una grande rivoluzione tecnologica e culturale che segnerà la storia dell’umanità.

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