La Cina testa nuove tecnologie realizzando una Luna artificiale, divenendo così sempre più una protagonista internazionale delle missioni spaziali. La Cina, all’inizio del 2019, è giunta sul lato nascosto della Luna attraverso la missione spaziale Chang’e-4. Ed è proprio con il piccolo rover Yutu-2 che abbiamo potuto osservare alcuni scatti meravigliosi.
La missione cinese ha permesso recentemente di comprendere cosa fosse la struttura a forma di cubo immortalata a distanza, una formazione che a prima vista sembrava molto simile ad un monolite, purtroppo poi rivelatosi tutt’altro.
La Cina sta, in maniera concreta, pensando di atterrare sulla Luna con i propri strumenti e molto probabilmente anche con un equipaggio umano. Per questo ha deciso di analizzare in dettaglio tutte le caratteristiche del nostro satellite naturale, che in questo caso verranno effettuate direttamente dalla superficie terrestre.
Un aspetto noto sono le condizioni gravitazionali e magnetiche presenti sulla Luna, che risultano essere decisamente differenti da quelle terrestre. In quale modo si può risolvere quest’aspetto? La soluzione arriva dalla creazione, sulla Terra, di una struttura in grado di simulare le sue caratteristiche. Questa è una vera e propria porzione di Luna artificiale simile in tutto e per tutto a quella originale.
La struttura non presenta dimensioni enormi. Infatti, è una camera a vuoto di circa 60 cm di diametro, in cui verranno ricreati dei potenti campi magnetici per simulare la bassa gravità del nostro satellite naturale. La ricostruzione, per sembrare più realistica, verrà dotata sulla superficie di rocce e polvere, divenendo così il primo “simulatore di Luna” al mondo con queste caratteristiche.
La struttura verrà dotata di una tecnologia in grado di mantenere bassa la gravità per tutto il tempo necessario. Questo permetterà di eseguire dei test prolungati su strumenti e su tecnologie, che potranno essere provate a dovere prima di essere inviate realmente nello spazio.
Li Ruilin, ingegnere geotecnico presso la China University of Mining and Technology e promotore della tecnologia, ha dichiarato che: “Ci sono test che richiedono diversi giorni per essere portati a termine, ad esempio quelli di deformazione dei materiali, pertanto la nuova struttura di simulazione lunare potrebbe rivelarsi utilissima”.
L’idea è stata ispirata da un esperimento di levitazione di Andrej Geim, uno scienziato olandese dell’Università di Manchester nel Regno Unito, che nel 2010 vinse il Nobel per la fisica.
Ma cos’è la lievitazione diamagnetica? Gli atomi sono composti da un nucleo formato da particelle come i protoni e i neutroni attorno al quale roteano gli elettroni. Quest’ultimi, roteando, generano una corrente e inducono la formazione di deboli campi magnetici, che in condizioni naturali non producono una manifestazione di magnetismo a livello materiale. Ma quando viene applicato un campo magnetico tutto cambia.
Un magnete esterno, con la giusta potenza, crea una forza di repulsione tra esso e il campo generato dagli atomi, che aumenterà fino a far levitare l’oggetto. Quindi, un magnete adeguatamente tarato può creare le condizioni gravitazionali lunari, che risulteranno applicabili sia ad oggetti inanimati che agli esseri viventi.
Con queste tecnologie la Cina si prepara ad effettuare progetti ambiziosi, come colonizzazione la Luna. Uno dei suoi obiettivi principali è la costruzione di una piccola stazione di ricerca nel polo sud della Luna da portare a termine entro il 2029. Al momento non sono ancora divulgati dettagli in merito.
FONTE:
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