lunedì, Settembre 23

La correlazione tra mal di testa e alimentazione

La correlazione tra mal di testa e alimentazione. Ecco cosa è utile sapere. Il rapporto che esiste tra il mal di testa e l’alimentazione è molto complesso e per certi aspetti ancora poco definito. Quali sono le relazioni tra alimentazione e mal di testa? A tal proposito ne parla il dottor Paolo Pigozzi che ha scritto il libro “Mal di testa. Prevenire e curare con l’alimentazione e le terapie naturali”.

Il dottor Paolo Pigozzi a tal proposito ha spiegato che: “Ci sono sicuramente casi nei quali questa relazione è chiara. Quando, ad esempio, la crisi di cefalea è scatenata dal consumo di un determinato alimento al quale, con molta probabilità, si è allergici o intolleranti. Si tratta tuttavia di situazioni relativamente poco frequenti e nelle quali la soluzione è evidente, evitando di consumare quel cibo la crisi semplicemente non si produce”.

L’esperto prosegue dichiarando che: “Esistono comunque molti altri casi nei quali il rapporto tra la cefalea e le abitudini alimentari non è così immediato e comprensibile. In ogni caso, l’esperienza dei pazienti e del medico attento, suggerisce che questo rapporto esiste. Nella pratica, molti aspetti delle abitudini alimentari, e parecchi disturbi legati al consumo del cibo, possono avere a che fare con il mal di testa. Cercheremo di indagare tali questioni, proponendo anche spunti e suggerimenti per una possibile soluzione”.

Una cattiva digestione

La nostra alimentazione è un’importante concausa delle malattie cronico-degenerative, ossia quelle che oggi costituiscono, purtroppo, le principali cause di morte. L’obesità, la patologia cardiovascolare, il diabete, i tumori sono sono tutte condizioni collegate ad abitudini alimentari sbagliate. Inoltre, esistono anche molti altri disturbi che compromettono la qualità della vita, e possono portare ad un consumo di farmaci.

Tra i disturbi si possono trovare il reflusso gastroesofageo, la stitichezza, le malattie da raffreddamento, il cattivo o rallentato andamento del processo digestivo, la sonnolenza postprandiale e il cerchio alla testa da mal digestione. Molto spesso la responsabilità non è data dal singolo cibo, ma dalle abitudini alimentari, che vanno corrette, ma soprattutto adattate alle reali esigenze del proprio organismo.

Le cattive abitudini alimentari

I cibi cotti male, come quelli fritti in oli di scarsa qualità o riutilizzati più volte, alimenti ricchi di troppi grassi, i piatti precotti sono solo alcuni esempi di alimenti che l’apparato digerente gestisce con difficoltà e molta lentezza. Questi alimenti producono una lenta e complicata digestione, che non favorisce certamente lo stato di benessere fisico e mentale.

Un altro aspetto da valutare è che mangiamo troppo. Infatti, oggi capita che la quantità di cibo consumata sia maggiore delle normali esigenze dell’organismo. Sono molte le condizioni che possono portare ad assumere una quantità di cibo decisamente superiore alle nostre effettive necessità.

Le conseguenze non sono soltanto di tipo estetico, ma soprattutto di salute. Un eccesso di cibo non solamente complica la digestione, con la produzione dei sintomi ben conosciuti, tra i quali la cefalea, ma può diminuire l’aspettativa di vita e aumentare il rischio per tutte le patologie, sia acute che cronico-degenerative.

Tra le cattive abitudini alimentare troviamo anche una masticazione insufficiente. Infatti, a causa di ritmi di vita sempre più intensi, la mancanza di attenzione al cibo che stiamo mangiando, consumato frettolosamente mentre leggiamo, guardiamo la TV, usiamo il telefono, producono masticazioni approssimative.

Riuscire a masticare con cura facilita la digestione, generando così molti altri vantaggi. Tra questi troviamo la riduzione della quantità di cibo consumato e un più facile mantenimento del peso forma. Esistono molte ricerche che hanno accertato che mangiare lentamente, masticando bene e concedendosi una buona mezz’ora per consumare il cibo, favorisce la comparsa del senso di sazietà durante il pasto. Così facendo si assumono meno calorie e, nelle ore successive, si ha una minore necessità di consumare altri cibi.

Riuscire a mangiare più lentamente, un comportamento che è possibile in pratica solo masticando con cura, migliora notevolmente il processo digestivo, evitando l’insorgere di acidità di stomaco, gonfiori addominali, testa pesante, sonnolenza. Inoltre, agevola una riduzione del rischio di obesità e affina la sensibilità ai sapori e agli aromi.

FONTE:

https://www.terranuova.it/News/Salute-e-benessere/Mal-di-testa-e-alimentazione-cosa-e-utile-sapere

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