La nascita del Twist

Era nato a Bessemer, una sonnolenta cittadina di qualche migliaio di anime, nella contea di Jefferson, in Alabama il 18 novembre 1927, pertanto nel 1958, Hank Ballard, nome d’arte di John Henry Kendricks, aveva appena ventuno anni.

Da sette anni si sbatteva inseguendo il successo nel campo musicale, da quando nel 1951 dopo aver fondato un suo gruppo musicale era stato notato dal già affermato Johnny Otis, che lo scritturò come cantante di un gruppo chiamato The Royals.

Hank il successo lo aveva sfiorato, quando a soli diciassette anni, una sua canzone Get It! aveva scalato le classifiche. L’anno successivo con Work With Me Annie, aveva fatto centro con i giovanissimi, ma il testo basato su una cruda storia di sesso tra adolescenti, era stata censurata dal circuito radiofonico.

Per suo massimo scorno aveva dovuto assistere all’edulcorazione della sua canzone, spurgata dalle parti più scabrose ed adattata al pubblico dei bianchi. Con il titolo di Dance With Me Henry e, nell’interpretazione di Georgia Gibbs, il pezzo era arrivato al top delle classifiche.

Così in un giorno del 1958 con un cuore gonfio di rabbia e ansioso di rivincita incide un 45 giri che accoppiava una ballata blues (Teardrops On Your Letter) e un ballabile scatenato (The Twist). Ancora una volta per Hank fu una bruciante delusione, il disco ebbe scarso successo e sparì ben presto dalle classifiche.

Qualcuno però aveva adocchiato il lato B del disco (The Twist) e lo propose ad un altro giovane cantante nero: Chubby Checker. La trovata fu, oltre che ammorbidire un po’ la canzone, “agganciarla” ad un ballo uscito da poco, The Hump. Il successo fu strepitoso, uscita nell’estate del 1960, fece letteralmente impazzire i teen agers bianchi e rimase in testa alle classifiche per oltre un anno e mezzo.

Il successo fu bissato l’anno dopo da Chubby Checker con il suo Let’s Twist Again. Il ballo iniziò a spopolare per tutto il paese dando origine a tutta una serie di fenomeni di costume, dall’abbigliamento agli spaghetti marchiati “twist”, indici di una vera e propria mania.

Canzone, anzi canzoni e ballo si erano trasformati in una grassa gallina dalle uova d’oro, per molti ma non per il povero Hank Ballard, che ancora una volta, aveva sfiorato il grande successo che gli avrebbe permesso di uscire, dall’angusto recinto della musica “nera”.

Ed ancora una volta aveva fallito.