La nascita dell’atomismo

Tutti sono concordi nell’attribuire la nascita della travagliata storia dell’atomismo a Leucippo e Democrito. Naturalmente quando parliamo delle caratteristiche dell’atomo oggi, esse sono profondamente diverse da quelle concepite in Grecia nel V secolo a.e.v. Tuttavia è indiscutibile che il padre di questa concezione della basi della natura sono da ascrivere a Leucippo ed al suo discepolo, vissuti nella seconda metà del V secolo a.e.v.

Il padre dell’atomismo era nato a Mileto e poi probabilmente, visto la scarsità delle fonti su una sua effettiva esistenza, si trasferì ad Abdera, ., una cittadina situata sulla costa della Tracia, in seguito alla rivoluzione aristocratica del 450 a.e.v e qui fu il maestro di Democrito. Se non abbiamo certezza dell’effettiva esistenza di Leucippo, così non è per Democrito, nato ad Abdera nel 460 a.e.v. e morto nella stessa cittadina intorno al 370 a.e.v.

Di Democrito ci sono giunti alcuni frammenti della sua opera più importante “Il piccolo ordinamento” dove egli traccia la sua concezione della natura centrata sul rapporto atomo-vuoto. Per Democrito l’atomo è indivisibile proprio come l’Essere di Parmenide. L’atomo greco non è una realtà fisica percepibile con i sensi, ma una realtà ontologica percepibile solo con la ragione. Tra loro gli atomi si differenziano per figura, posizione e forma e i fenomeni si manifestano solo per la consistenza tra atomi e vuoto.

Tutto per Democrito è costituito da atomi, perfino l’anima che però è caratterizzata da atomi particolari sferici, ignei e lisci. I corpi sarebbero duri o molli, pesanti o leggeri a secondo di quanto vuoto lasciano tra loro gli atomi. Democrito era convinto che fosse necessario partire dall’esperienza sensoriale (la doxa) per comprendere l’essenza della natura, anche se poi riteneva impossibile senza l’uso della ragione comprenderla affidandosi esclusivamente ai cinque sensi.

Contemporaneo di Platone, Democrito fu ricordato per il suo rigoroso razionalismo. Nella sua lunga esistenza Democrito scrisse anche opere di etica, in cui affermava che l’interesse maggiore dell’Uomo deve essere la felicità, che si ricerca attraverso una moderata cancellazione della paura: per questo egli divenne noto come il “filosofo del riso”, a differenza del triste e pessimista Eraclito che venne definito il “filosofo del pianto”. Una felicità che per il filosofo di Abdera si raggiunge attraverso una sobrietà nei desideri e nel possesso delle cose materiali.

Democrito si distinse anche nelle scienze naturali e nella biologia tanto che Aristotele mutuò da lui la classificazione degli animali con sangue e senza sangue, progenitrice della classificazione tra vertebrati ed invertebrati.

nella foto dipinto che ritrae Leucippo.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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