Categories: Letteratura e libri

La Partita. Le immagini di Italia-Brasile di Piero Trellini

Il prossimo 5 luglio cade il quarantennale di una delle partite più belle e drammatiche della storia del calcio, quell’Italia-Brasile che terminando 3 a 2, spalancò la porta della finale per gli Azzurri che si aggiudicarono successivamente il titolo di Campioni del Mondo battendo la Germania. Pur cadendo questo anniversario in un momento particolarmente doloroso per il calcio italiano, escluso per la seconda volta consecutiva dalla fase finale del Campionato del Mondo, è importante ricordare e rivivere quell’incredibile partita, testimone di un epoca, non soltanto calcistica, complessa e effervescente.

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Quale miglior modo per rituffarci in quel climax che leggere la nuova edizione de “La Partita” di Piero Trellini che la Mondadori ha mandato in questi giorni in libreria, in una veste completamente rinnovata. Il sottotitolo del libro che recita, “Le immagini di Italia-Brasile” chiariscono, senza alcun dubbio, la principale novità della nuova edizione: uno straordinario, ricchissimo e affascinante corredo iconografico che accompagna tutta la narrazione.

Attraverso fotografie, oggetti, reliquie, documenti e giornali – raccolti, custoditi e raccontati da Piero Trellini – questo straordinario volume, vero e proprio “libro illustrato d’autore“, ripercorre la storia di Italia-Brasile del 1982, svelandone ogni segreto, scoprendo particolari invisibili e trovando indizi sconosciuti, tutti capaci di restituire potentemente sguardi, atmosfere, luci e persino voci di quelle ore.

Ci rituffiamo, stavolta aiutati dalle immagini in quel 5 luglio 1982, pomeriggio caldissimo, quando si disputa una delle più belle e drammatiche partite della storia del calcio. Siamo allo stadio Sarrià, (che oggi non esiste più), di Barcellona e si affrontano Italia e Brasile per il secondo turno eliminatorio del Campionato del Mondo di Calcio d Spagna.

È da questa partita che ha tutto l’epos di una tragedia greca e che da molti è giudicata come una delle più belle, se non la più bella, partita di calcio di tutti i tempi che muove il vero e proprio romanzo storico illustrato di Piero Trellini, giornalista, sceneggiatore televisivo, blogger. edito da Mondadori.

Non si tratta però di un libro sul calcio o meglio esclusivamente sul calcio e su un fantastico match ma “La Partita“, un pò come nelle matrioske, le caratteristiche bambole russe, è uno sterminato racconto di storie. Storie di nazioni e delle loro turbolenze politiche e sociali come il Brasile, l’Argentina, la Germania, l’Italia. Storie di uomini: imprenditori, dirigenti sportivi, calciatori, arbitri, politici, giornalisti, generali, faccendieri. E naturalmente storie di sport e di calcio.

E tutte queste storie sembrano fluire, come i fili mossi da un burattinaio, verso quell’unico momento, quella spettacolare partita, romanzo nel romanzo, che chiude mirabilmente le 222 pagine della nuova edizione, che forte di un’offerta iconografica davvero eccezionale si fa apprezzare anche se non si è appassionati dello sport più popolare del mondo.

Chi ha avuto la fortuna di assistere a quell’incontro eliminatorio vede riaffiorare ricordi ed emozioni appena sepolti dalla patina del tempo. A quel vero e proprio spareggio le due nazionali arrivarono attraverso percorsi differenti. L’Italia guidata dal grande “Vecio” Enzo Bearzot aveva battuto nel match precedente 2 a 1 una delle pretendenti al titolo, l’Argentina, con le reti di Tardelli (ricordate il famoso “urlo” secondo soltanto a quello di Munch?) e del bell’Antonio, come veniva chiamato Cabrini, terzino della Juventus e della nazionale. Una vittoria che deve molto anche alla feroce marcatura dell’altro terzino, anch’esso della Juventus, Gentile sull’astro nascente del football mondiale Diego Armando Maradona. Bearzot aveva portato con se nella spedizione azzurra Paolo Rossi, che appena tre mesi prima del Mondiale aveva finito di scontare una squalifica per il calcio scommesse molto controversa.

Rossi era arrugginito da quasi due anni di inattività e prima del mondiale aveva disputato soltanto 3 partite, sembrava la pallida ombra del bomber elegante e spietato di prima della squalifica, ma il Vecio crede in quel giovane venticinquenne dal viso smunto e malinconico. Sa che può trovare la forma soltanto giocando e lo schiera sempre come titolare, assumendosi un rischio terribile, ma fino a quell’incontro Rossi era un “cannoniere” dalle polveri bagnate.

Il Brasile di Santana che annoverava tra le sue fila campioni del calibro di Cerezo, Zico, Falcão, Sócrates, Júnior ed Éder aveva letteralmente strapazzato le avversarie del girone eliminatorio, mentre l’Italia era passata nel suo girone con tre striminziti pareggi soltanto per effetto della differenza reti. Ai carioca bastava anche un pareggio per passare il turno e giungere in semifinale, l’Italia doveva necessariamente vincere.

Quello che succederà su quel rettangolo di campo infuocato del Sarrià tra le due squadre, arbitrate dall’israeliano Klein (altra storia straordinaria raccontata da Trellini) è veramente un romanzo nel romanzo e l’opera di Trellini riesce perfettamente a farci rivivere le emozioni di quel rovente pomeriggio di luglio, ma anche di quello che ha preceduto e seguito la partita del secolo.

Oggi molti di quegli “eroi” di sapore omerico non sono più tra noi, è morto Paolo Rossi, oggi più che mai eroe dei due mondi, quello dell’epos e quello del ricordo felice. È morto Enzo Bearzot, che di quella nazionale fu il condottiero. È morto Socrates, il Dottore, autore del momentaneo pareggio del Brasile. È morto Valdin Perez, portiere, tre volte infilato da Pablito, agnello sacrificale perché il rito avesse compimento, necessario contraltare perché il mito si strutturasse.

Quando nel 2019 Mondadori ha pubblicato La partita. Il romanzo di Italia-Brasile forse non poteva immaginare che il libro sarebbe diventato immediatamente un caso editoriale, entrando in pochi mesi nella collana degli Oscar, il libro ottenne riconoscimenti tra i quali il Premio Bancarella Sport, il Premio Mastercard Letteratura, il Premio Ape e il Premio della Giuria Massarosa[, i titoli di “Libro dell’anno” e di “miglior performance narrativa” del 2019 oltre che importanti riscontri nel mondo editoriale.

Siamo certi che questa seconda edizione, completamente rinnovata, che fa delle immagini un importante valore aggiunto, riuscirà a sorprenderci ed emozionarci come la prima e forse anche di più, perché insieme alla prosa godibilissima di Trellini, i reperti iconografici recuperati e scelti dallo stesso autore ci immergeranno in quella partita memorabile, facendocela vivere come avvenisse oggi, fino al triplice fischio dell’arbitro Klein che spalancherà le porte del paradiso per l’Italia e quelle dell’inferno per il Brasile.

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Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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