giovedì, Settembre 19

La polvere da sparo

La polvere da sparo, chiamata anche polvere pirica o polvere nera, fu il primo miscuglio esplosivo inventato dall’uomo. Conosciuto fin dai tempi antichissimi in Cina,India ed Arabia veniva chiamata dai cinesi “medicina di fuoco” o “fuoco chimico”.

I suoi ingredienti di base non furono codificati in Occidente almeno fin verso l’anno Mille e neanche allora erano conosciute le esatte proporzioni del sale nitrato, dello zolfo e del carbonio. Inizialmente la polvere da sparo fu usata per fuochi pirotecnici, successivamente iniziarono ad essere prodotte le prime armi che usavano questa sostanza esplosiva, le cosiddette “frecce di fuoco”.

Nel 1067 i cinesi misero la produzione della polvere da sparo sotto il controllo del governo. Non sappiamo esattamente quando la polvere da sparo fu introdotta in Europa, il frate francescano Ruggero Bacone (1214-1294), filosofo, scienziato, alchimista e teologo inglese ne parla nei suoi scritti, diversi anni prima che Marco Polo, tornato dalla Cina, riporti mirabolanti descrizioni di questa materia esplosiva.

Bacone conosceva l’arabo ed è probabile che abbia appreso le nozioni essenziali sulla polvere da sparo dai saraceni che per molti decenni costituirono un ponte tra l’Oriente e l’Occidente. Bacone nascose la composizione di questa polvere micidiale in un anagramma: la “ricetta” per la sua realizzazione prevedeva sette parti di salnitro, cinque di carbone e cinque di zolfo.

Questo anagramma resistette ai tentativi di decifrazione per 650 anni ed alla fine fu risolto da un colonnello inglese, naturalmente la polvere da sparo era già ampiamente in uso da secoli. L’attuale polvere da sparo ha una composizione diversa da quella codificata da Bacone e prevede una maggiore quantità di salnitro. Sono i gas caldissimi in rapidissima espansione dopo la combustione della polvere da sparo ad imprimere l’energia cinetica ad una palla di cannone o ad un proiettile.

Le prime armi da fuoco costruite in Europa tra il 1300 e il 1325 erano dei tubi di ferro caricati di polvere da sparo il cui innesco era costituito da un filo metallico riscaldato. Con l’avvento di armi più evolute come gli archibugi o i moschetti emerse la necessità di avere diverse velocità di combustione della polvere da sparo. Si ottennero così sistemi di lavorazione diversa che producevano polvere da sparo con grane diverse. Più la grana era fine tanto più veloce era la sua combustione, quello che non tutti sanno è che l’acqua necessaria alla sua produzione era fornita molto spesso in forma di urina dagli operai stessi. Si riteneva infatti che l’urina avesse particolari peculiarità che rendevano la polvere da sparo migliore.

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