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La prima esoluna scoperta è un gigante gassoso

La prima luna extrasolare scoperta risale a poco più di un anno fa. Siamo nell’ottobre del  2018 quando un team di ricercatori della  Columbia University pubblica un articolo sulla rivista Scienze Advances che conclude una lunga  campagna di osservazioni astronomiche effettuata con il telescopio spaziale Hubble.

L’obiettivo di questa campagna era confermare la presenza  di una luna, la prima osservata al di fuori del  nostro Sistema  Solare, orbitante intorno al  pianeta Kepler 1625b, un pianeta gassoso che si trova a 8000 anni luce da noi.  L’esopianeta era stato  individuato con il  metodo  dei transiti ossia rilevando un periodico e regolare affievolimento della luce emessa da una stella dovuto al passaggio del pianeta davanti a essa (lungo la linea di vista).

Così era stato scoperto l’esopianeta intorno alla stella Kepler-1625 un astro di magnitudine 14 situato nella costellazione del Cigno. La stella di massa simile a quella del Sole era stata individuata dal telescopio spaziale Kepler nel 2016 e, l’anno successivo, grazie appunto alla metodologia del transito, era stato scoperto Kepler 1625b.

Quest’ultimo è un gigante gassoso più massiccio di Giove situato nella fascia abitabile del sistema. La stella pur equivalente come massa ha un’età doppia di quella del Sole e pare ormai uscita dalla sequenza principale, aumentando il suo raggio e di conseguenza la sua luminosità.  Il  team di ricercatori notando delle fluttuazioni anomale ha sospettato  la presenza di un satellite in orbita attorno al pianeta.

Tuttavia, la limitata capacità di risoluzione di Kepler, il telescopio spaziale progettato per monitorare ampie porzioni della volta celeste alla ricerca di esopianeti, aveva permesso di formulare solamente delle congetture. Dopo  40 ore di osservazione di Kepler-1625b con il telescopio spaziale Hubble, che ha fornito dati quattro volte più precisi, i ricercatori hanno ottenuto una prima conferma dell’esistenza del satellite, chiamato Kepler-1625b-i.

Una delle caratteristiche più impressionanti di questa luna sono le sue dimensioni pari a quelle di Nettuno. L’origine di Kepler-1625b-i però è piuttosto controversa. La nostra  Luna si è formata probabilmente in seguito ad una catastrofica collisione della terra con un altro corpo celeste, questa origine è però improbabile nel  caso  di giganti  gassosi come Kepler-1625b.

Una delle teorie più probabili è che la super  luna in origine fosse un altro pianeta, attratto poi nell’orbita di Kepler-1625b dalle forze di marea gravitazionale di quel sistema solare.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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