lunedì, Settembre 16

La sonda Parker entra, per la prima volta, nell’atmosfera solare, portando con sé nuove scoperte

La sonda Parker entra, per la prima volta, nell’atmosfera solare, portando con sé nuove scoperte. Un importantissimo traguardo è stato raggiunto dalla NASA. I risultati della missione sono stati pubblicati su Physical Review Letters e accettati per la pubblicazione sull’Astrophysical Journal.

Una sonda, per la prima volta nella storia, è riuscita a toccare il Sole. La sonda solare Parker della NASA è riuscita a volare nell’atmosfera superiore del Sole, ossia la corona, riuscendo così a campionare le particelle e i campi magnetici. Il traguardo raggiunto segna un passo da gigante per quanto riguarda la scienza solare.

Il parere dei ricercatori

Riuscire a toccare la materia di cui è fatto il Sole permetterà ai ricercatori di scoprire moltissime informazioni sulla nostra stella e la sua influenza sul sistema solare. Thomas Zurbuchen, amministratore associato della direzione della missione scientifica della NASA, ha spiegato che: “Per il Parker Solar Probe riuscire a toccare il Sole è un momento monumentale. Per quanto riguarda la scienza solare e decisamente un’impresa notevole”.

Thomas Zurbuchen, continua spiegando che: “Non solo questa pietra miliare ci fornisce delle informazioni più approfondite sull’evoluzione del nostro Sole, e sui suoi impatti sul nostro sistema solare, ma tutto ciò che apprendiamo sulla nostra stella ci insegna anche di più sulle stelle presenti nel resto dell’universo”.

La sonda Parker

La sonda Parker, mentre orbita attorno alla superficie solare, sta ricavando tantissime nuove informazioni, a differenza di tutti gli altri strumenti che erano situati troppo distanti per poterle scoprire, soprattutto per quanto riguarda i dati sul vento solare e sul flusso di particelle dal Sole, elementi che possono influenzare la Terra.

La sonda, nel 2019, ha individuato delle strutture magnetiche a zig-zag nel vento solare, chiamate tornanti, delle strutture presenti in maniera piuttosto abbondanti vicino alla superficie del Sole. Grazie all’ultimo sorvolo è stato scoperto che queste hanno origine sulla superficie solare.

Il passaggio appena effettuato dalla sonda attraverso la corona, e i prossimi sorvoli, hanno tutte le prerogative per fornire altri dati sui fenomeni che avvengono sulla nostra stella, condizioni troppo distanti da poter analizzare da lontano.

La superficie critica di Alfvén

Il Sole, differentemente dalla Terra, non possiede una superficie solida, ma ha un’atmosfera surriscaldata fatta di materiale solare legato dalla gravità e dalle forze magnetiche. Nel momento in cui il calore e la pressione aumentano, il materiale viene spinto lontano dal Sole fino a raggiungere un punto in cui la gravità e i campi magnetici sono troppo deboli per contenerlo. Questo punto è definito “superficie critica di Alfvén”, un luogo che segna la fine dell’atmosfera solare e l’inizio del vento solare. 

I ricercatori, fino ad oggi, non erano certi di dove fosse esattamente localizzata la superficie critica di Alfvén, ma soltanto stimata tra i 10 e i 20 raggi solari dalla superficie del Sole, da 4,3 a 8,6 milioni di miglia. La sonda è riuscita a stimare questa distanza a 18,8 raggi solari, a circa 8,1 milioni di miglia sopra la superficie solare, per poi successivamente entrare nell’atmosfera solare.

La sonda è riuscita ad entrare e uscire svariate volte dalla corona del Sole, dimostrando così che la superficie critica di Alfvén non ha la forma di una palla liscia, ma è caratterizzata da delle avvallature che la increspano. Una scoperta che può fornire molte informazioni.

Altre scoperte

La sonda Parker è riuscita a scendere a poco meno di 15 raggi solari, circa 6,5 ​​milioni di miglia, dalla superficie del Sole, attraversando così la pseudostreamer, delle strutture massicce che si elevano sopra la superficie del Sole, osservabili dalla Terra durante le eclissi solari.

La sonda ha scoperto che le condizioni, presenti all’interno dello pseudostreamer, si sono calmate, le particelle hanno rallentato e il numero di tornanti è diminuito. Un cambiamento decisamente notevole rispetto all’intensa raffica di particelle che l’astronave di solito incontra nel vento solare. Queste condizioni davano la conferma che la sonda aveva superato la superficie critica di Alfvén ed era entrata nell’atmosfera solare.

Conclusioni

Il primo passaggio effettuato attraverso la corona, durato solo poche ore, è uno dei tanti previsti per la missione. La sonda Parker continuerà ad avvicinarsi a spirale verso il Sole, arrivando a raggiungere una distanza di 8,86 raggi solari, 3,83 milioni di miglia dalla superficie. I prossimi sorvoli, il prossimo dei quali avverrà a gennaio 2022, molto probabilmente porteranno la sonda ad attraversare la corona.

I ricercatori, grazie ai sorvoli, potranno analizzare il Sole, i suoi tornanti e altri fenomeni. I dati raccolti gli consentiranno di osservare una regione che è fondamentale per il surriscaldamento della corona e per spingere il vento solare a velocità supersoniche. Le misurazioni di questi fenomeni saranno fondamentali per comprendere e prevedere eventi meteorologici spaziali estremi, che possono interrompere le telecomunicazioni e danneggiare i satelliti intorno alla Terra.

VIDEO:

FONTE:

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2021/nasa-enters-the-solar-atmosphere-for-the-first-time-bringing-new-discoveries

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