La tossina killer

La proteina più tossica finora conosciuta è quella prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Per avere un’idea della tossicità di questa proteina neurotossica prendiamo un granello di sale. Immaginiamo di dividerlo in un milione di pezzettini più o meno uguali.
Ognuno di questi pezzettini quindi peserà circa un nanogrammo, ebbene questa è la dose necessaria per uccidere un essere umano.
E’ stato calcolato che basterebbe mezzo bicchiere di questa tossina per sterminare tutti e sette i miliardi di esseri umani del pianeta.
Le spore di questo batterio mortale si trovano dappertutto.
Sono nella terra, nell’aria, nel polline e nel nettare raccolto dalle api. Le spore sono una forma del batterio che vive in una sorta di animazione sospesa, in attesa di trovare le condizioni ideali per la sua attivazione.
Quando trovano un “territorio” con bassa acidità, temperatura moderata ed assenza di ossigeno iniziano a rilasciare il loro veleno. Esistono sette tipi di tossina botulinica sierologicamente distinti, descritti dalle lettere dell’alfabeto dalla A alla G a cui vanno aggiunti tre sottotipi della tossina A.
Le condizioni presenti nel nostro intestino sono molto favorevoli a questi microorganismi killer, sfortunatamente per le tossine botuliniche si devono confrontare con innumerevoli altri batteri affamati che li sovrastano in numero e quindi quasi sempre sono destinati a soccombere. Nei bambini molto piccoli la presenza di meno competitor rende le tossine botuliniche molto più pericolose. Questo per quanto riguarda le spore, diverso è il discorso per i cibi contaminati nei quali il veleno è già stato immesso.
Quando la tossina entra nel circolo sanguigno si lega indissolubilmente alle terminazioni nervose impedendo la liberazione di acetilcolina, il neurotrasmettitore che innesca l’attività muscolare.
Ne consegue quindi visione doppia, palpebre cascanti, difficoltà a parlare ed a deglutire ed insufficienza respiratoria. Se la vittima riesce a sopravvivere all’attacco iniziale ci sono buone possibilità di guarigione.
Quindi riepilogando, l’avvelenamento alimentare solitamente è causato dall’ingestione di cibo contaminato (conserve domestiche) da spore del Clostridium botulinum in condizioni anaerobiche; le spore germinano nel cibo, crescono e producono tossina che si accumula nell’alimento. La forma vegetativa del batterio produce la tossina. È l’ingestione della tossina a causare il botulismo, non l’ingestione delle spore o del batterio vitale.
La tossina è rapidamente distrutta dal calore, ad esempio tramite la cottura dei cibi. Comunque le spore sono resistenti al riscaldamento a 100 °C per un lungo periodo di tempo. Paradossalmente il principio di questa tossina è usato nel campo della medicina estetica con le famigerate iniezioni di botox che non fanno altro che bloccare (temporaneamente) il rilascio dei muscoli facciali contrastando il manifestarsi di rughe, spasmi o tic facciali e smagliature.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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