La vita di Darwin in 992 parole

Charles Darwin nacque a Shrewsbury, il 12 febbraio 1809, una placida cittadina delle Midlands occidentali sede di un importante mercato agricolo. Era quinto di sei figli di Robert Darwin, medico generico del paese con una solida e tranquilla carriera alle spalle. La mamma, Susannah Wedgwood aveva ereditato un’importante fortuna dai genitori titolari di un’industria di ceramica.

Charles cresce in una famiglia nel quale il ramo paterno è ateo e di ispirazione liberale, mentre quello materno di matrice cristiana unitariana, è comunque favorevole al progresso scientifico e tecnologico. Il padre cercherà di indirizzare i suoi studi verso la medicina e all’età di 16 anni lo iscrisse all’Università di Edimburgo in Scozia. Il tentativo di fare di Charles un medico durò appena due anni, il giovane Darwin infatti non reggeva la vista del sangue e le pratiche cruente della medicina dell’epoca e nel 1827 abbandonò la scuola di medicina.

Il padre profondamente deluso da questo “insuccesso” cercò allora di indirizzare il figlio verso la carriera ecclesiastica e lo mandò nel 1828 nel Christ’s College dell’università di Cambridge.

Anche in questo caso Charles dimostrò di non gradire l’insegnamento religioso anche per la dissolutezza e l’opportunismo di molti studenti. Cambridge però costituì l’occasione per fare conoscenza di importanti scienziati quali William Whewell e il botanico ed entomologo John Stevens Henslow. Questa esperienza, unitamente all’interesse per le collezioni di coleotteri e lombrichi, che raccoglieva durante le sue frequenti escursioni in campagna, lo indirizzò verso la storia naturale, incoraggiato anche da suo cugino William Darwin Fox.


Nonostante questo interesse per la storia naturale, probabilmente Charles sarebbe diventato un eccentrico curato di campagna con la passione per gli insetti se, improvvisamente, non avesse ricevuto l’invito ad imbarcarsi sul brigantino HMS Beagle, essenzialmente col compito di fare compagnia durante la cena al capitano Robert FitzRoy, al quale il rango imponeva di socializzare esclusivamente con gentiluomini suoi pari.

Si racconta che la scelta di FitzRoy era ricaduta su Darwin, dopo che la sua prima scelta aveva dovuto rinunciare, grazie anche all’importante conformazione del suo naso che secondo l’eccentrico capitano del Beagle rivelava profondità di carattere. In realtà oltre ad un’educazione tipicamente inglese, i due avevano in comune soltanto la giovanissima età: FitzRoy aveva 23 anni e Darwin, 22. Il compito ufficiale della spedizione era quello di tracciare carte nautiche delle acque costiere, ma FitzRoy intendeva a titolo personale, ricercare le prove a sostegno di un’interpretazione letterale della creazione biblica.

In questa prospettiva il capitano riteneva, erroneamente, che gli studi teologici di Darwin sarebbero stati di una certa qual utilità. Le vedute liberali e scientifiche di Darwin, inasprirono ben presto i rapporti tra i due. I cinque anni che Darwin trascorse sul Beagle (1831-1836) furono contrassegnate da furiose liti tra loro, seguite da lunghi periodi di rancoroso mutismo. Il fatto di dover dividere una piccola cabina certamente non giovò ai rapporti tra i due giovani.

Sotto ogni altro aspetto, comunque, la spedizione della Beagle fu un vero trionfo. Darwin visse avventure sufficienti a colmare una vita e mise insieme un numero di esemplari tale da garantirgli una reputazione e tenerlo occupato per anni. Nel 1836, ormai ventisettenne Darwin fece ritorno a casa e da allora non lasciò più l’Inghilterra.

Contrariamente a quanto si può pensare dalle osservazioni e dai fossili raccolti in quel lunghissimo viaggio intorno al mondo, Charles non elaborò alcuna teoria sull’evoluzione. Per altro all’epoca del viaggio del Beagle il concetto di evoluzione circolava ormai da molti anni. A far maturare il concetto di selezione naturale nella brillante mente di Darwin fu la lettura dell’opera di Thomas Malthus, “Saggio sul principio della popolazione”, in cui l’autore sosteneva che, per ragioni matematiche, l’incremento nella disponibilità di risorse alimentari non avrebbe mai potuto tenere il passo con quello demografico.

Darwin comprese che tutti gli organismi competono per le risorse e quelli in possesso di qualche vantaggio innato prosperano a spese degli altri. Tra la fine dell’estate o il principio dell’autunno del 1859, oltre venti anni dopo la conclusione della sua spedizione con il Beagle, Whitwell Elwin, editor della prestigiosa rivista britannica Quarterly Review, ricevette il manoscritto di un nuovo libro; l’autore era il naturalista Charles Darwin.

Pur convinto che si trattasse di un’opera estremamente interessante, Elwin la riteneva troppo specialistica per il grande pubblico e cercò di convincere Darwin a scrivere un libro sui colombi! A tutti piacciono i colombi, chiosò l’editor. Darwin però fu irremovibile e così vide la luce “Sull’origine delle specie per selezione naturale, ovvero Conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l’esistenza”. Il saggio che avrebbe segnato uno snodo fondamentale nell’evoluzione uscì nel novembre del 1859 al prezzo di quindici scellini. Le 1250 copie stampate dall’editore come prima edizione andarono esaurite nel primo giorno di pubblicazione.

Da allora questa pietra miliare del pensiero scientifico è stata ininterrottamente ristampata suscitando ancor oggi vivaci polemiche da parte dei cosiddetti creazionisti. È interessante notare che Darwin non utilizzò la parola “evoluzione” fino alla sesta edizione del suo saggio.

Darwin ebbe dieci figli e dedicò ben otto anni della sua vita alla stesura di un libro sui cirripedi un infraclasse di crostacei che comprende circa un migliaio di specie. L’opera lo esaurì a tal punto che alla sua conclusione pare abbia esclamato: “Odio i cirripedi come nessuno al mondo!”.

Gli ultimi anni della sua vita furono funestati da problemi di salute che lo resero cronicamente apatico, debole e “confuso” come lui stesso ammetteva. La vera malattia non fu mai identificata, alcuni studiosi hanno ipotizzato che si sarebbe potuto trattare della Sindrome di Chagas, una malattia tropicale dalla lunga incubazione che potrebbe aver contratto dal morso di un insetto ematofago sudamericano. Una spiegazione più prosaica è che la sua fosse una malattia psicosomatica. Quale fosse l’orgine del suo malessere non era in grado di lavorare per più di mezzora al giorno e nei momenti peggiori neppure per quel breve lasso di tempo.

Charles Darwin morì a Londa il 19 aprile 1882.

Fonti:

Alcune voci di Wikipedia

Bryson, Bill. Breve storia di (quasi) tutto

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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