giovedì, Settembre 19

L’asteroide che ha ucciso i dinosauri probabilmente una gigantesca palla di fango

L’asteroide che ha ucciso i dinosauri era probabilmente una gigantesca palla di fango. Sessantasei milioni di anni fa un asteroide è entrato in collisione con quella che oggi è la penisola dello Yucatán a Chicxulub, in Messico. Gli effetti collaterali della collisione causarono l’estinzione di circa il 75% delle specie animali. Tra cui la maggior parte dei dinosauri, fatta eccezione per gli uccelli. Purtroppo nulla è rimasto dell’asteroide stesso. I ricercatori, in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science, hanno ricostruito l’identità chimica dell’asteroide che ha causato il quinto evento di estinzione di massa del pianeta. L’asteroide era una rara palla di fango ricca di argilla contenente materiali risalenti all’alba del sistema solare,

Nonostante l’asteroide Chicxulub sia atterrato decine di milioni di anni fa, conoscere questa antica roccia spaziale è importante. Questo perché è “parte di un quadro più ampio che può aiutare a comprendere la natura dinamica del nostro sistema solare”. Questo secondo quanto affermato dal coautore dello studio, il dott. Steven Goderis, professore di ricerca in chimica presso la Vrije Universiteit Brussel.

asteroide

L’asteroide e l’impatto

Gli scienziati nel 1980 ipotizzarono che una collisione con una gigantesca roccia spaziale avesse portato alla morte dei dinosauri. Purtroppo all’epoca, i ricercatori non trovarono l’asteroide in sé. Ma trovarono un sottile strato di iridio metallico in rocce sparse per il mondo risalenti a 66 milioni di anni fa. L’iridio è raro nella crosta terrestre ma abbondante in alcuni asteroidi e meteoriti.

I ricercatori, nel 1991, scoprirono che il cratere di Chicxulub aveva l’età giusta per essere stato formato da un massiccio impatto di asteroide coincidente con la scomparsa dei dinosauri. Nel corso degli anni, i ricercatori hanno raccolto sempre più prove che l’impatto di asteroide fosse effettivamente stato la causa per l’evento cataclismatico di estinzione.

L’asteroide era enorme, probabilmente con un diametro compreso tra i 9,7 e i 14,5 chilometri. Le sue dimensioni colossali sono stato il motivo per cui è in gran parte scomparso. La roccia si è schiantata sulla Terra, viaggiando ad una velocità di 25 chilometri al secondo. Questo secondo la NASA. Steven Goderis ha spiegato che: “In pratica, tutta l’energia cinetica è stata convertita in calore. Quando l’oggetto ha colpito il bersaglio, non si è limitato ad esplodere; ma è vaporizzato”. L’impatto ha creato una nuvola di polvere composta dall’asteroide stesso e dalla roccia su cui è atterrato. La polvere si è diffusa in tutto il mondo, oscurando la luce solare e abbassando le temperature per anni, con una conseguente estinzione di massa.

L’asteroide e le tracce lasciate

Steven Goderis ha dichiarato che: “Per quanto riguarda l’asteroide, non è rimasto niente, a parte una traccia chimica che si è depositata in tutto il mondo. Il piccolo strato di argilla, che si riconosce ovunque nel mondo, si è creato nello stesso istante, 66 milioni di anni fa”. La ricerca a quindi svelato la composizione chimica dell’asteroide che ha ucciso i dinosauri.

Gli asteroidi e i meteoroidi più piccoli che si staccano da essi si distinguono in tre principali varietà, ciascuna con la propria composizione chimica e minerale. Queste sono metalliche, pietrose e condritiche. Nel nuovo studio, Steven Goderis e i suoi colleghi, tra cui l’autore principale dello studio, il dott. Mario Fischer-Gödde dell’Università di Colonia in Germania, hanno esaminato la composizione chimica del sottile strato di argilla per svelare i segreti dell’asteroide.

I ricercatori hanno campionato rocce di 66 milioni di anni fa provenienti da Danimarca, Italia e Spagna. Hanno poi isolato le parti contenenti il metallo rutenio. Il team ha anche analizzato il rutenio da altri siti di impatto di asteroidi e meteoriti. La composizione chimica del rutenio di 66 milioni di anni fa corrispondeva alla composizione chimica del rutenio presente in un certo tipo di meteorite condritico. Steven Goderis ha dichiarato che: “Abbiamo notato che c’è una sovrapposizione perfetta con le firme delle condriti carbonacee. Pertanto, l’asteroide che ha ucciso i dinosauri era probabilmente una condrite carbonacea, un’antica roccia spaziale che spesso contiene acqua, argilla e composti organici contenenti carbonio”. Mentre le condriti carbonacee costituiscono la maggior parte delle rocce nello spazio, solo circa il 5% dei meteoriti che cadono sulla Terra appartengono a questa categoria.

Conclusioni

Impatti della portata di Chicxulub si verificano solo ogni 100-500 milioni di anni. Visto che esiste ancora una remota possibilità che la Terra incroci il suo cammino con un altro asteroide o un meteorite gigante, secondo Steven Goderis è bene conoscere le proprietà fisiche e chimiche di questi oggetti, per pensare a come proteggerci.

Sapere come i diversi tipi di asteroidi interagiscono con le forze fisiche che li circondano sarebbe fondamentale per un’efficace operazione di difesa planetaria. Steven Goderis continua spiegando che: “La condrite carboniosa reagisce in modo completamente diverso da una condrite ordinaria. È molto più porosa, più leggera e assorbirà un impatto molto maggiore se le si invia un oggetto. Un aspetto di cui tener conto.”.

Il dott. Ed Young, professore di cosmochimica presso l’Università della California di Los Angeles, non coinvolto nello studio, è d’accordo con i risultati. Il ricercatore ha affermato che “la scoperta aggiunge ricchezza alla nostra comprensione di cosa è successo quando i dinosauri si sono estinti”. Secondo il ricercatore la valutazione dei ricercatori secondo cui l’asteroide era una condrite carbonacea è molto solida.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2024/08/16/science/chicxulub-asteroid-impact-dinosaur-extinction/index.html

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