L’avvento dei primi robot biologici

Un gruppo di ricerca dell’Università del Vermont (USA) ha pubblicato uno studio sulla rivista “Proceedings of the National Accademies of Sciences” con il quale si da notizia della creazione dei primi robot biologici a partire da zero. Si tratta di una nuova classe di robot, né completamente “macchine” né totalmente animali.

Non sono esseri viventi da un punto di vista strettamente tecnico ma possono muoversi e dirigersi verso un obiettivo specifico. A questi oggetti rivoluzionari è stato assegnato il nome di xenorobot: sono stati progettati partendo da cellule di rana della specie Xenopus laevis (da qui il nome) in combinazione con sofisticate simulazioni effettuate con un super computer.

Sono stati necessari mesi di elaborazione per realizzare questi primissimi robot biologici progettati espressamente per adempiere a funzioni di locomozione. Fra tutti i prototipi simulati sono stati scelti quelli che svolgevano con più efficacia e precisione il compito assegnato.

I modelli migliori sono poi stati utilizzati nell’assemblamento del materiale biologico, tagliuzzando e ricomponendo in un sofisticato puzzle le cellule delle rane. Gli xenorobot potranno svolgere una funzione importantissima nella medicina di precisione trasportando ad esempio i farmaci esattamente dove sono necessari nell’organismo.

Gli xenorobot sono inoltre in grado di auto ripararsi se danneggiati ed una volta “morti” si decompongono senza rilasciare residui dannosi.