Le strane sostanze chimiche scoperte su Venere potrebbero provenire dall’attività geologica e non da quella biologica. La misteriosa presenza di una sostanza chimica instabile nei cieli di Venere, secondo una nuova ricerca, potrebbe non essere un segno di vita, ma in realtà il risultato di eruzioni vulcaniche esplosive.
I ricercatori, lo scorso anno, hanno reso noto di aver rilevato la presenza della fosfina all’interno delle nuvole del secondo pianeta del sistema solare. La sostanza chimica rilevata, che è costituita da un atomo di fosforo e tre atomi di idrogeno, dovrebbe degradarsi rapidamente in atmosfere ricche di ossigeno, come nel caso di Venere e della Terra.
La fosfina, sul nostro pianeta e strettamente correlata a certi tipi di microbi. I ricercatori, per questa ragione, avevano ipotizzato che la fosfina presente su Venere, potesse essere un accenno di vita. L’ipotesi ha fin da subito accesso molti dibattiti, vista le condizioni di Venere, che oggi risulta essere un pianeta decisamente infernale.
Sono molti i ricercatori che si sono opposti all’ipotesi della presenza di fosfina su Venere, mentre altri hanno analizzato l’ipotesi che forme biologiche siano l’unica ragione possibile della presenza di fosfina su Venere.
Una coppia di ricercatori planetari, adesso, sta suggerendo che ad emettere la fosfina nell’atmosfera venusiana siano le eruzioni vulcaniche esplosive. Ngoc Truong, scienziato planetario della Cornell University di Ithaca, New York, autore principale della ricerca, ha affermato che: “Molto probabilmente stiamo assistendo ad un vulcanismo attivo su Venere”.
I ricercatori, per trovare una spiegazione non biologica della presenza della fosfina nei cieli di Venere, hanno preso in esame i dati di laboratorio relativi alla chimica del fosforo e i calcoli dell’attività vulcanica e atmosferica.
I ricercatori hanno così scoperto che il vulcanismo su Venere potrebbe potenzialmente portare in superficie piccole quantità di composti carichi di fosforo. Questi sono noti come fosfuri che arrivano dalle profondità dello strato del mantello del pianeta.
Le eruzioni vulcaniche esplosive potrebbero essere in grado di emettere questi fosfuri, sotto forma di polvere vulcanica, nell’atmosfera venusiana, luogo in cui la sostanza chimica potrebbe reagire con l’acido solforico, formando così la fosfina.
I fosfuri, per poter raggiungere le altitudini necessarie per il rilevamento della fosfina, hanno bisogno di un’esplosione venusiana su una scala paragonabile all’eruzione del Krakatau, avvenuta sulla Terra nel 1883. Questo è quanto ipotizzato dai due ricercatori.
L’eruzione del Krakatau, un vulcano situato sull’isola indonesiana di Krakatoa, fu una delle catastrofi, per quanto riguarda gli eventi vulcanici, più mortali e distruttivi nella storia registrata sulla Terra. L’eruzione distrusse oltre il 70% dell’isola e dell’arcipelago circostante.
Ngoc Truong, ha spiegato che: “Il fatto che Venere sia vulcanicamente attiva è ormai oggetto di dibattito. Se la fosfina esiste realmente, la nostra ricerca suggerisce che il vulcanismo attivo potrebbe essere un modo plausibile per produrre fosfina su Venere”.
I ricercatori hanno notato che, nelle ricerche precedenti, i picchi nei livelli di anidride solforosa nelle cime delle nuvole di Venere e le fluttuazioni nella quantità di foschia osservata sopra queste nuvole, suggerivano che il pianeta potrebbe effettivamente possedere abbastanza vulcanismo in corso da riuscire a generare una quantità di fosfina rilevabile.
Jonathan Lunine, scienziato planetario della Cornell University, e autore senior della ricerca, ha spiegato che: “Venere sembra un pianeta vulcanico e inoltre possiede una superficie molto giovane”.
La futura ricerca si baserà sull‘array radio Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, l’ALMA, situato in Cile e su altri osservatori. L’utilizzo di questi strumenti servirà a confermare la possibilità che Venere possiede effettivamente la fosfina.
Questo è quanto ha dichiarato Jonathan Lunine, che conclude affermando che: “Ad ora ci sono tre missione planetarie molto eccitanti su Venere, la DAVINCI+, la VERITAS della NASA e infine la EnVision dell’Agenzia spaziale europea. Spero di trovare un modo per rilevare il vulcanismo attivo e la fosfina attraverso una di queste missioni”.
I dettagli della ricerca di Ngoc Truong e Jonathan Lunine, sono riportati nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Qui il link per approfondire le loro scoperte.
FONTE:
https://www.space.com/venus-volcanoes-could-create-phosphine-not-life
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