giovedì, Settembre 19

L’esopianeta con delle nuvole metalliche riflettenti

L’esopianeta con delle nuvole metalliche riflettenti. Questo è l’esopianeta più brillante mai individuato prima d’ora. Il corpo individuato dai ricercatori è esopianeta ultra caldo che sfreccia attorno alla sua stella ospite, effettuando un giro completo ogni 19 ore.

Il mondo rovente, che è stato denominato pianeta LTT9779b, ha delle nuvole metalliche riflettenti fatte di silicati e metalli come il titanio. L’esopianeta è, per la sua composizione, il più grande “specchio” nell’universo individuato dagli astronomi fino ad oggi. Il pianeta è situato a 262 anni luce dalla Terra. Lo studio che descrive i risultati è stato pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics.

L’esopianeta LTT9779b

L’esopianeta inizialmente individuato dalla missione TESS, uno strumento della NASA che caccia pianeti, e dalle osservazioni terrestri dell’Osservatorio europeo meridionale in Cile, è stato selezionato per le osservazioni di follow-up dalla missione Cheops dell‘Agenzia spaziale europea.

Cheops, o Characterizing Exoplanet Satellite, ha raccolto misurazioni che hanno rivelato che LTT9779b riflette l’80% della luce dalla sua stella ospite. Questa quantità supera di molto lo splendore di Venere nel nostro sistema solare. Venere, dopo la Luna, è l’oggetto più luminoso nel nostro cielo notturno e le sue spesse nubi riflettono circa il 75% della luce solare. La Terra, invece, riflette solo circa il 30% della luce solare.

Il coautore dello studio James Jenkins, astronomo della Diego Portales University di Santiago, ha dichiarato che: “Immagina un mondo in fiamme, vicino alla sua stella, con pesanti nubi di metalli che fluttuano in alto, e rilasciano goccioline di pioggia di titanio”.

L’esopianeta e i dettagli

La quantità di luce riflessa dagli oggetti è nota come albedo. La maggior parte dei pianeti ha un albedo basso a causa di superfici o atmosfere scure che assorbono la luce. I mondi ghiacciati, come la luna di Saturno Encelado e la luna di Giove Europa, e le nuvole riflettenti di Venere sono delle note eccezioni. Nonostante ciò, la brillantezza di LTT9779b è una sorpresa.

Il lato dell’esopianeta che si trova di fronte alla sua stella ospite probabilmente raggiunge i 3.632 gradi Fahrenheit, ossia 2.000 gradi Celsius. Le temperature superiori a 212 gradi Fahrenheit, 100 gradi Celsius, sono troppo calde perché si formino nuvole d’acqua. L’esopianeta LTT9779b è così bollente che non dovrebbe avere nuvole, nemmeno quelle fatte di metallo o vetro.

Il coautore dello studio Vivien Parmentier, ricercatore presso l‘Osservatorio della Costa Azzurra a Nizza, ha comunicato che: “Era davvero un enigma, finché non ci siamo resi conto che avremmo dovuto pensare a questa formazione di nuvole nello stesso modo in cui si forma la condensa in un bagno dopo una doccia calda”.

Vivien Parmentier continua spiegando che: “Per creare vapore in bagno puoi raffreddare l’aria finché il vapore acqueo non si condensa, oppure puoi mantenere l’acqua calda in funzione finché non si formano le nuvole perché l’aria è così satura di vapore che semplicemente non ne può più trattenere. Allo stesso modo, LTT9779b può formare nuvole metalliche nonostante sia così caldo perché l’atmosfera è satura di silicati e vapori metallici”.

Conclusioni

Ci sono anche altri fattori di LTT9779b che confondono, tra cui è inclusa la sua dimensione. Con delle dimensioni simili a Nettuno e temperature torride, il pianeta è ciò che gli astronomi chiamano un “Nettuno ultracaldo”. Questa però è la prima volta che un pianeta come questo viene trovato così vicino alla sua stella.

Secondo Vivien Parmentier “è un pianeta che non dovrebbe esistere. Ci aspettiamo che pianeti come questo abbiano la loro atmosfera spazzata via dalla loro stella, che lasciano dietro di sé roccia nuda”. I ricercatori in questo caso pensano che le nuvole metalliche del pianeta lo stiano aiutando a sopravvivere in una posizione così improbabile.

L’autore del primo studio Sergio Hoyer, ricercatore post-dottorato presso il Laboratorio di astrofisica di Marsiglia in Francia che lavora alla missione Cheops conclude spiegando che: “Le nuvole riflettono la luce e impediscono al pianeta di surriscaldarsi ed evaporare. Inoltre, essere altamente metallici rende il pianeta e la sua atmosfera pesanti e difficili da spazzare via”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/07/10/world/esa-cheops-shiny-exoplanet-scn/index.html

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