A circa 10 miliardi di anni luce dal Sistema Solare, in un periodo in cui l’Universo (che si stima abbia tra i 13,7 ed i 14 miliardi di anni) era nel pieno della produzione stellare, una stella supermassiccia esplodeva emettendo una luminosità ed un’energia pari a tre volte quella di tutte le stelle della Via Lattea messe insieme.
Il nome in codice di questa supernova è DES15E2mlf ed è stata osservata nel 2015 dal Victor Blanco Telescope del National Optical Astronomy Observatory (NOAO), e i dettagli sono illustrati in uno studio pubblicato recentemente su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Durante un intervallo di tempo che può andare da qualche settimana a qualche mese una supernova emette tanta energia quanta è previsto che ne emetta il Sole durante la sua intera esistenza e, per una quindicina di secondi, raggiunge una temperatura di cento miliardi di Kelvin, ma perché ciò avvenga, la stella deve avere una massa almeno nove volte superiore a quella del nostro Sole.
E’ altamente probabile che le esplosioni delle supernove scagliando nello spazio interstellare enormi quantità di elementi pesanti siano alla base della nascita di nuove stelle.
Insomma le supernove sarebbero una sorta di “inseminatore cosmico” per la formazione di nuovi astri.
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