venerdì, Settembre 20

L’imminente missione SPHEREx della NASA

L’imminente missione SPHEREx della NASA. La NASA sta terminando la progettazione dei piani per il suo prossimo “creatore di mappe cosmiche”. La missione SPHEREx avrà alcune somiglianze con il James Webb Space Telescope. La differenza saranno le modalità nell’analizzare l’universo, con due approcci totalmente diversi.

L’imminente missione SPHEREx della NASA, sarà in grado di scansionare tutto lo spazio ogni sei mesi. Questo produrrà una mappa del cosmo diversa da qualunque altra. Il lancio della missione è previsto entro aprile del 2025.

Obiettivi della missione

L’obiettivo sarà quello di scoprire cosa è accaduto subito dopo il big bang, come si sono formate e evolute le galassie e la prevalenza di molecole fondamentali per la formazione della vita, come ad esempio l’acqua, che si trova rinchiusa sotto forma di ghiaccio nello spazio.

Per raggiungere gli obiettivi della missione saranno richieste delle tecnologie all’avanguardia, componenti dell’osservatorio che la NASA inserirà, questo mese, nei piani finali del progetto.

Allen Farrington, project manager SPHEREx presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha spiegato che: “Attualmente stiamo passando dalla fase dei modelli computerizzati a quella di progettazione. Il design della sonda è stato confermato in ogni minimo dettaglio. Adesso siamo pronti per costruire e mettere insieme i componenti”.

Lo SPHEREx

Lo SPHEREx, acronimo di Spectro-Photometer for the History of the Universe, Epoch of Reionization e Ices Explorer, appartiene ad un’altra classe di telescopi spaziali, che sono in grado di osservare in maniera rapida grandi porzioni di cielo, rilevando così molti oggetti in un breve lasso di tempo. 

SPHEREx eseguirà la scansione di oltre il 99% del cielo ogni sei mesi, a differenza di Hubble che ne ha osservato circa lo 0,1% del cielo in oltre 30 anni di attività. I telescopi come SPHEREx non sono in grado di osservare in dettaglio con lo stesso livello degli osservati mirati, ma possono fornire informazioni sulle proprietà tipiche degli oggetti situati in tutto l’universo.

Il telescopio Webb, ad esempio, mirerà a singoli esopianeti, con l’obiettivo di misurare le dimensioni, la temperatura, i modelli meteorologici. SPHEREx, invece, misurerà la prevalenza di materiali che sostengono la vita come l’acqua, presente nei granelli di polvere ghiacciata, nelle nubi galattiche da cui nascono nuove stelle e i loro sistemi planetari. 

SPHEREx e Webb

SPHEREx e Webb non differiscono soltanto nella modalità di approccio ma anche nelle dimensioni. Webb è il più grande telescopio mai inviato nello spazio, con uno specchio primario di 6,5 metri, uno strumento in grado di catturare le immagini con la più alta risoluzione di qualsiasi telescopio spaziale nella storia, e con una schermatura solare grande come un campo da tennis.

SPHEREx, invece, ha uno specchio principale da 8 pollici e una schermatura di soli 3,2 metri di diametro. Entrambi gli osservatori sono in grado di catturare la luce infrarossa.

I due telescopi utilizzeranno anche una tecnica chiamata spettroscopia. Questa è in grado di rompere la luce infrarossa nelle sue singole lunghezze d’onda, o colori, come un prisma rompe la luce solare nei suoi componenti colorati.

La spettroscopia è ciò che consente sia a SPHEREx che a Webb di rivelare di cosa è fatto un oggetto. Questo perché i singoli elementi chimici sono in grado di assorbire e irradiare delle specifiche lunghezze d’onda della luce.

Conclusioni

Il team di SPHEREx ha dovuto prima affrontare delle tematiche di origine pratica, come ad esempio se lo strumento a bordo potesse sopravvivere all’ambiente nello spazio e se tutti i suoi componenti potessero essere imballati insieme e funzionare come un unico sistema.

I piani finali del team sono stati approvati lo scorso mese dalla NASA, una fase che l’agenzia definisce “revisione critica del progetto o CDR”. Questa fase è una pietra miliare fondamentale, che dà il via al lancio della missione.

VIDEO:

FONTE:

https://www.jpl.nasa.gov/news/nasa-finalizes-plans-for-its-next-cosmic-mapmaker

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