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L’inganno dei sensi

I sensi sono il nostro periscopio sul mondo che ci circonda. Spesso ci fidiamo ciecamente di quanto ci trasmettono, forse un po’ troppo, perché alcuni elementi della tavola periodica possono essere estremamente ingannevoli ed infidi. Alcuni recettori dentro la nostra bocca ci dicono in tempo quando sputare un sorso di tè o una tazza di brodo bollenti prima che ci ustionino, ma gli stessi recettori sono aggirati dalla capsaicina un composto chimico presente nel peperoncino.

Analogamente il senso del freddo può essere ingannato dalle caramelle alla menta grazie alla presenza del mentolo, un alcol chirale che ha un notevole potere rinfrescante. Altri elementi giocano degli “scherzi da prete” all’olfatto ed al gusto.

Basta l’assunzione di piccolissime quantità di tellurio, un semimetallo fragile, di colore bianco-argenteo simile allo stagno, per puzzare d’aglio per settimane, lasciando una stanza impregnata da questo pungente odore anche molte ore dopo che il disgraziato che ne ha assunto questa minima dose se ne è andato da ore.

Ancora più inquietante è il comportamento del berillio, numero atomico 4, un metallo pallido fatto di piccoli atomi che non ricorda in niente le molecole di glucosio, eppure i nostri recettori del gusto non riescono a distinguerlo dallo zucchero. Peccato che se assunto in dosi significative il berillio sia altamente tossico come sperimentò a sue spese dal geniale fisico italiano Enrico Fermi.

Per gran parte della sua vita professionale Fermi utilizzò il berillio per i suoi esperimenti sulla fissione nucleare, al punto di “avvelenare” il suo organismo e contrarre una polmonite simile a quella che si prende a causa della silicosi, che lo fece morire a soli 53 anni, dopo aver passato gli ultimi giorni attaccato ad un respiratore.

Anche i recettori del dolce e dell’acido sono piuttosto facili da abbindolare. Una speciale proteina presente in alcune bacche e opportunamente chiamata miracolina, contenente polifenoli attivi, ha la caratteristica di alterare la percezione di alimenti amari e acidi, facendoli sembrare dolci.

Anche il gusto del salato attivato dagli ioni di sodio e di potassio può essere ingannato da altri elementi non altrettanto indispensabili alla nostra sopravvivenza come il litio e l’ammonio che ci sembrano salati esattamente come il sodio e il potassio.

Il gusto, una meravigliosa combinazione del tatto e dell’olfatto, insomma può essere ingannato da piccole trappole costituite da elementi ambivalenti, insidiosi ed a volte decisamente dannosi per la nostra salute.

In conclusione non affidiamoci in modo fideistico ai nostri sensi potremmo subire, da questo atteggiamento, delle conseguenze non sempre piacevoli.

N.B. nella foto un pezzo di berillio

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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