Uno degli zuccheri più usato in cucina e in particolare in pasticceria, oltre al saccarosio, il comune zucchero che usiamo abitualmente per dolcificare bevande e torte, è il fruttosio. Si tratta di uno zucchero semplice, un monosaccaride che in natura si presenta, solido o in soluzione acquosa, nella maggior parte dei frutti zuccherini e dei loro relativi succhi, quindi nel miele, e in percentuale più bassa, in diversi vegetali, ad esempio la bieta da zucchero o la canna da zucchero, dai quali tuttavia si ricava il più comune e noto saccarosio.
Per queste caratteristiche è anche denominato, un po’ impropriamente, come lo zucchero della frutta. In particolare nel miele può rappresentare fino alla metà del peso totale. Nonostante il richiamo ossessivo della frutta nelle etichette di questo zucchero, la sua produzione avviene a partire dall’amido, quasi sempre quello di mais.
L’amido viene trasformato prima in glucosio attraverso alcuni enzimi, poi è parzialmente convertito in fruttosio ottenendo uno sciroppo di glucosio e fruttosio. Quest’ultimo è quindi separato dal glucosio, asciugato e venduto quasi puro. Nonostante la produzione dello sciroppo di mais da cui si ricava sia relativamente economica, il costo del fruttosio è piuttosto elevato rispetto a quello del comune zucchero raffinato che viene prodotto in scala più larga. Dall’inizio del ventesimo secolo ad oggi la sua produzione è comunque più che quadruplicata.
Il fruttosio è anche il più “dolce” degli zuccheri e per la nostra dieta sarebbe sufficiente attingerlo consumando nella giusta quantità miele e frutta con una rilevante concentrazione zuccherina (banane, mango, mandarini, cachi, ciliegie fichi e in larga misura anche frutta secca come datteri, prugne e ancora fichi).
Il consumo di fruttosio presenta anche alcuni vantaggi, sia pure limitati, rispetto al consumo di saccarosio, in particolare:
Dal 2012, grazie allo sviluppo di una tecnologia innovativa ideata dalla startup siciliana Naturalia Ingredients e brevettata a livello internazionale il fruttosio viene estratto e cristallizzato dalla frutta (in particolare da uva e da dattero), affiancando così la produzione da amido, che rimane comunque il metodo produttivo prevalente.
Il fruttosio trattenendo meglio l’umidità, viene usato nell’industria alimentare dei panificati, per preservare meglio i prodotti dalle muffe e dalle fermentazioni.
Foto:
Foto di Steve Buissinne da Pixabay
Fonti:
alcune voci di Wikipedia
Parmalat.it
Bressanini, Dario. La scienza della pasticceria
Il 29 marzo, è morto all'età di 90 anni Richard Chamberlain, popolare e discusso attore…
Il gruppo decollerà da una rampa di lancio in Florida durante una finestra temporale di…
La nuova immagine del telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA presenta un raro fenomeno cosmico…
La Sicilia si prepara a celebrare la Pasqua con il fascino delle sue tradizioni secolari.…
Secondo una nuova ricerca, la polvere tossica presente su Marte renderebbe una futura missione sul…
La giornata di un colono medievale. Siamo negli ultimi anni del regno di Carlo Magno,…