giovedì, Settembre 19

L’operazione Pedestal

Nel 1942 l’isola di Malta, scioccamente non occupata dalle forze dell’Asse l’anno precedente, assunse un ruolo fondamentale non soltanto nella difesa dei convogli di rifornimenti alleati diretti il Nord Africa ma anche come base di appoggio per i futuri attacchi all’Italia, ventre molle dell’Asse.

L’isola però oggetto di continui bombardamenti della Luftwaffe, provenienti dalle base siciliane, versava in condizioni critiche, mancanza di cibo, benzina, armi e munizioni pregiudicavano la vita dei soldati e dei civili maltesi ma anche l’operatività della RAF. Per questo la Royal Navy decise di lanciare un’operazione di soccorso all’isola ormai allo stremo con l’operazione Pedestal.

Il 3 agosto del 1942, al comando del vice ammiraglio Edward Syfret, un imponente flotta partì dal Clyde dirigendosi verso Gibilterra, per entrare successivamente nel Mediterraneo. Le navi che il 10 agosto fecero rotta verso Malta costituivano una poderosa flotta composta dalle corazzate Nelson e Rodney, dalle portaerei Eagle, Indomitable, Victorius e Furious (con a bordo caccia Spitfire  come rinforzo per l’isola), 7 incrociatori, 24 cacciatorpediniere, 8 sommergibili e 20 mezzi minori d’appoggio. Questa imponente forza navale scortava un convoglio costituito da 14 navi mercantili, alcune delle quali di ottima fabbricazione statunitense (con equipaggi inglesi) come la petroliera Ohio stracolme di derrate alimentari, armi, munizioni e medicinali.

Un finto convoglio che partì da Alessandria doveva fare da diversivo nel Mediterraneo orientale ma questa mossa non sorprese le forze italo-tedesche, che non abboccarono all’esca. Il giorno 11 agosto dalla Furious decollarono gli Spitfire con rotta verso Malta distante circa 550 miglia, la maggior parte dei quali arrivò sana e salva sull’isola.

Mentre i caccia decollavano ad ondate dalla portaerei, l’U-boot 73 lanciò una salva di siluri che affondò la portaerei Eagle in meno di 8 minuti. Su un equipaggio di 1160 uomini ben 260 perirono nella calme ed azzurre acque del Mediterraneo. La sera stessa la Furious con il ponte di volo ormai vuoto, fece rotta verso l’Inghilterra. Per questa nave varata nel 1918 come grande incrociatore leggero e poi trasformata in portaerei l’operazione Pedestal era conclusa.

Alle 20.45 fu lanciato il primo attacco aereo nemico condotto da 36 Heinkel 111 e Ju88 provenienti dalla Sicilia. L’attacco fallì e 4 aerei tedeschi furono abbattuti da un violentissimo fuoco di sbarramento. Il giorno dopo però fu lanciato un attacco ancora più massiccio con 70 tra bombardieri ed aerosiluranti scortati da caccia. L’attacco durò oltre due ore e costò l’affondamento del cargo Deucalion. Nel pomeriggio il convoglio scampò ad un attacco di sottomarini dell’Asse ed il cacciatorpediniere Ithuriel speronò ed affondò un sottomarino italiano riportando però gravi danni.

La sera del 12 agosto la Luftwaffe e l’aviazione italiana scagliarono sul convoglio oltre un centinaio di aerei provenienti da direzioni ed altitudini diverse per creare difficoltà nel fuoco di sbarramento difensivo. Il cacciatorpediniere Foresight fu affondato e la portaerei Indomitable gravemente danneggiata da tre bombe perforanti.

Prima di arrivare al canale di SIcilia il vice ammiraglio Syfret ritirò le sue grandi navi verso ovest lasciando come scorta al convoglio soltanto sei incrociatori che avrebbero dovuto aprirsi la strada combattendo fino a Malta. Ed il fallimento dell’operazione Pedestal inizia da quel momento. Meno di un’ora dopo il ritiro di Syfret il sommergibile italiano Axum affonda l’ammiraglia della squadra degli incrociatori al comando del contrammiraglio Harold Burrough, la Nigeria, l’incrociatore Cairo e danneggia gravemente la petroliera Ohio.

Con l’imbrunire la Luftwaffe tornò ad attaccare affondando due mercantili e danneggiandone gravemente un terzo. Come se non bastasse un siluro danneggiò l’incrociatore Kenya. Nel cuore della notte del 13 agosto motosiluranti tedesche ed italiane aggredirono come un branco di lupi affamati quello che rimaneva del convoglio. Quattro mercantili furono affondati, un quinto colpito sia pure non gravemente e l’incrociatore Manchester messo completamente fuorigioco.

Senza un attimo di tregua all’alba ripresero gli attacchi aerei tedeschi. Un altro mercantile fu affondato mentre l’Ohio veniva di nuovo duramente colpita finché nella tarda mattinata un ulteriore attacco ne immobilizzò i motori. Alle 16 Burrough ordinò ai tre incrociatori superstiti di invertire la rotta e tornare verso Gibilterra abbandonando quel poco che rimaneva del convoglio.

Tre navi mercantili la Port Chalmers,  la Rochester Castle e la Melbourne Star, accompagnate da piccoli battelli maltesi si affannarono a coprire le poche miglia rimaste prima di arrivare all’isola. Alle 18 del 13 agosto questa piccola flottiglia entrò nel Grand Harbour di Malta accolta dalle manifestazioni di giubilo dei maltesi. I tedeschi intanto continuarono ad attaccare le navi sbandate affondando la Dorset e colpendo di nuovo l’Ohio. Quest’ultima nonostante i gravi danni, trainata da un cacciatorpediniere e da un dragamine il 15 agosto riuscì a raggiungere il porto di Malta iniziando a scaricare il suo prezioso carico di carburante. Il suo comandante, il capitano Dudley Mason fu insignito della George Cross. Anche il mercantile Brisbane Star riuscì a raggiungere l’isola.

Il dramma di Pedestal durò tre giorni e su 14 mercantili partiti soltanto 5 riuscirono ad approdare a Malta scaricando 32.000 tonnellate di materiale vario, 12.000 tonnellate di carbone ed una scorta di benzina sufficiente per due mesi. Pur non dando grande prova di se e subendo perdite spaventose ( 1 portaerei affondata, 1 portaerei danneggiata, 2 incrociatori affondati, 2 incrociatori danneggiati, 1 cacciatorpediniere affondato, 2 cacciatorpediniere danneggiati, 9 mercantili affondati, 3 mercantili danneggiati, 34 aerei abbattuti e oltre 550 morti) la Royal Navy riuscì a salvare Malta dal tracollo e garantire così alle forze alleate una base d’appoggio importantissima nel cuore del Mediterraneo.

N.B. nella foto la portaerei Eagle affondata durante l’operazione Pedestal.

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