giovedì, Settembre 19

L’Uomo Ragno di Todd McFarlane

Verso la fine degli anni Ottanta la Marvel inizia a soffrire il rilancio della rivale DC Comics. La reazione comincia con la sostituzione nel 1987 al timone di guida, ovvero come caporedattore, di Jim Shooter. Al suo posto arriva Tom De Falco che apre la Casa delle Idee, a giovani autori e disegnatori non ancora totalmente affermati ma decisamente promettenti. Uno di questi è l’allora ventiseienne canadese Todd Dean Mark McFarlane.

Il debutto nella Marvel

Prima di allora McFarlane aveva lavorato per la DC Comics e come fonte di ispirazione ha il grande Frank Miller, di cui ammirava la completezza autoriale, assicurata dal doppio ruolo di sceneggiatore e disegnatore, e la capacità di innovare e cambiare registro anticipando le aspettative del pubblico. De Falco affida a McFarlane la serie su Hulk, che riesce a rilanciare insieme a Peter David ai testi, e i due ricreano un nuovo interesse intorno al personaggio e ne creano una nuova personalità denominata Hulk Grigio.

Questa performance fa del giovane canadese uno degli artisti di punta della Marvel e quindi non dobbiamo stupirci troppo se nel 1988 ottiene l’incarico di disegnare la storica testata dell’Uomo Ragno cioè Amazing Spider-Man (ai testi David Michelinie). Tom De Falco gli chiede di rinnovare graficamente il personaggio e di cercare di dare nuova linfa alla punta di diamante dell’Universo Marvel.

Lo stile grafico di Todd

L’impatto grafico di McFarlane è sconvolgente. L’Uomo Ragno che disegna ha gambe più sottili, occhi della maschera enormi, ragnatela ipertrofica a spaghetti e movenze da “vero aracnide“. I suoi disegni fanno il verso a quelli dei cartoon e spesso hanno evidenti tratti grotteschi. Nell’arco di due anni MacFarlane riesce ad accattivare i lettori con il suo stile caratterizzato da anatomie distorte, pose impossibili e scene d’azione iperdinamiche. Nel 1990 The Amazing Spider-Man torna ad essere il titolo più venduto della Marvel con una media mensile di 334 mila copie vendute, la cifra più alta registrata per l’Uomo Ragno dal 1969.

Il merito di questo exploit è chiaramente di McFarlane che inizia a manifestare l’insoddisfazione di colui che non può controllare l’intero processo creativo delle storie dell’Arrampicamuri. «Avevo capito che l’unico modo in cui potevo avere controllo su quello che volevo disegnare era di scriverne la storia. Non pretendevo di essere uno scrittore, ma volevo più libertà sul lato creativo della realizzazione di un albo.» dichiarerà in seguito.

Lo Spiderman di McFarlane

La Marvel che intende sfruttare questa nuova golden age dell’Uomo Ragno, che ha già tre testate a lui dedicate, ne apre una quarta, “Spiderman” che affida totalmente a Todd McFarlane che curerà l’intero progetto editoriale, i testi e naturalmente i disegni. L’opera esce il 19 giugno 1990 e McFarlane si lamenta che l’inflazione di testate di Spidey gli impedisce di utilizzare i principali villain del Tessiragnatele, così che per il suo primo arco narrativo, Torment deve ripiegare sul “vecchio” Lizard.  

Il talento del canadese sarà aiutato da un’aggressiva politica di marketing pianificata da Carol Cavish, responsabile per lo sviluppo e promozione delle nuove produzioni Marvel, che con variant, gadget ed altre promozioni spingerà le vendite della testata. A beneficiare di queste nuove tecniche di promozione sarà soprattutto la nuova serie dell’Uomo Ragno, firmata Todd McFarlane, il cui primo numero vende 2 milioni e trecentocinquanta mila copie.

Si tratta di una cifra record se si esclude la Golden Age dei comic, soprattutto il periodo tra fine anni trenta e i primi anni quaranta. Per l’autore rimane a tutt’oggi l’albo che ha venduto più copie tra quelli da lui realizzati in carriera.

Il dissidio con Tom De Falco

Le storie ideate e disegnate da McFarlane sono cupe, violente, iper dinamiche e la serie ha un successo strepitoso. Iniziano però le prime frizioni con Tom De Falco che non vuole turbare i lettori o dare l’impressione di rompere il patto non scritto della Comics Code Authority, l’organo di censura dei fumetti statunitensi.

Il casus belli definitivo scoppia con le tavole di Spider-Man n.16: qui gli viene chiesto di rifare una scena in cui Juggernaut viene colpito in un occhio da una spada. Questo stratagemma sfrutta uno dei pochi punti deboli del mutante e della sua armatura. De Falco blocca tutto e sostiene che la Marvel non può mostrare un possibile danno al bulbo oculare. McFarlane contesta questa decisione. Lo scontro degenera e McFarlane lascia la Marvel dopo 15 numeri di Spiderman.

Il dopo Marvel

Nel 1992 McFarlane viene coinvolto da  Rob Liefeld nel progetto di creare una nuova casa editrice indipendente. MacFarlane ne è entusiasta e insieme ad altri cinque artisti – Rob Liefeld, Erik Larsen, Jim Lee, Jim Valentino, Marc Silvestri e Whilce Portacio – fonda la Image Comics nel 1992.

Per la nuova casa editrice il talento canadese riprendendo alcune idee degli anni Settanta, realizza la serie Spawn, una creatura infernale, che risulterà essere una delle testate più longeve delle produzioni indipendenti. Il primo numero di Spawn arriverà a vendere ben un milione e settecentomila copie. McFarlane che possiede interamente tutti i diritti intellettuali della sua creatura guadagnerà una montagna di dollari.

Dove recuperare gli Spiderman firmati McFarlane?

Per chi non avesse letto o completato i primi 15 numeri di Spiderman firmati da McFarlane, la Panini Comics ha ripubblicato queste storie in 13 albi, formato bonellide, di 98 pagine l’una, al costo di 4,90 euro ad albo.

Per saperne di più:

Todd McFarlane

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