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Mercurio, il pianeta che si sta restringendo

Mercurio, il pianeta che si sta restringendo. Esistono prove inequivocabili che il pianeta si sta restringendo. Questo avviene ormai da almeno 3 miliardi di anni, una condizione che continua forse anche oggi. Mercurio possiede una superficie molto “rugosa” è ricoperta di scarpate e graben.

I ricercatori, dagli anni ’70, quando la missione Mariner 10 della NASA raggiunse Mercurio, sapevano che il pianeta si stava restringendo man mano che il suo nucleo si raffreddava. È stato stimato che la contrazione termica del pianeta è iniziata circa 3 miliardi di anni fa. Nonostante ciò, non è chiaro se sia ancora in corso.

Una nuova ricerca condotta dagli scienziati della Open University nel Regno Unito suggerisce che su Mercurio si sia verificata un’attività tettonica. Questa è basata su una contrazione relativamente recente, addirittura di 300 milioni di anni fa. Tutto ciò indica che il pianeta potrebbe ancora contrarsi oggi. I risultati del team sono stati pubblicati lo scorso 2 ottobre sulla rivista Nature.

Mercurio e la Mariner

La Mariner 10, nel 1974, ha fotografato pendii alti chilometri sulla superficie di Mercurio, chiamati scarpate lobate. Queste si sviluppano quando l’interno del pianeta si contrae mentre si raffredda. La crosta del pianeta sviluppa quindi delle “faglie di spinta” con una ridotta superficie che può coprire. Come una vecchia mela che si sta seccando, la buccia sviluppa delle rughe mentre la polpa avvizzisce.

Il team della Open University ha analizzato immagini più recenti, scattate dalla sonda spaziale MESSENGER della NASA. Questa ha orbitato attorno a Mercurio dal 2011 al 2015, scoprendo così dei graben, caratteristiche geologiche in cui il terreno si deprime in una valle poco profonda lungo una faglia. I graben si verificano tipicamente quando la crosta subisce un allungamento, un indicatore del restringimento del pianeta.

Il team, poiché i graben sono ancora visibili e non oscurati dai crateri da impatto o dai detriti espulsi da essi, ha ipotizzato che la loro età fosse di circa 300 milioni di anni. Le caratteristiche geologiche più antiche, come le scarpate, sono fortemente alterate dal “giardinaggio a impatto”, creato da impatti e detriti.

Conclusioni

È molto difficile stabilire se Mercurio si stia ancora contraendo in questo momento. Certo è che 300 milioni di anni fa sono piuttosto recenti in termini geologici. Tutto ciò suggerisce la possibilità che il suo nucleo potrebbe non essersi raffreddato completamente e potrebbe ancora subire una contrazione.

I graben verranno osservati più da vicino in una prossima missione congiunta tra l’Agenzia spaziale europea, l‘ESA, e la Japan Aerospace Exploration Agency, la JAXA, denominata BepiColombo. La sonda spaziale è stata lanciata nel 2018 e dovrebbe entrare nell’orbita di Mercurio alla fine del 2025. Qui sarà in grado di raccogliere nuovi dati e fornire nuove informazioni sul pianeta.

FONTE:

https://www.space.com/mercury-is-probably-still-shrinking-today

Fabiana Leoncavallo

Laureata in architettura, mi ritengo una persona piuttosto poliedrica. Grande appassionata di scienze, astronomia, storia, letteratura, cinema e serie tv, tutti argomenti che amo descrivere nei miei articoli, che si basano su ricerche valide. Inoltre, amo molto effettuare studi sulla natura, sugli animali, sui cambiamenti climatici, sulla salute e l’alimentazione.

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