Scienza

Una nuova misteriosa malattia minaccia il Congo

L’umanità oltre ad essere impegnata nel maggior numero di guerre in atto dalla fine della seconda guerra mondiale (sono 56 i conflitti in essere in tutto il mondo secondo il rapporto sulla pace 2024 dell’Institute Economics & Peace) si trova sotto attacco da una sempre più grande ondata di patogeni altamente insidiosi. L’ultimo caso è emerso nella martoriata Repubblica Democratica del Congo dove verso la fine di ottobre è stata segnalata una nuova misteriosa malattia.

Un’epdemia di origine sconosciuta

Un’epidemia di origine sconosciuta, conosciuta come Malattia Misteriosa in Congo, sta seminando panico nella provincia di Kwango, nella parte occidentale della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Dal 24 ottobre 2024, si sono verificati 143 morti ufficiali, principalmente tra bambini di età superiore ai 15 anni e donne, e sono stati segnalati oltre 400 casi. In realtà le vittime potrebbero essere molte di più, secondo fonti locali, in quanto molte persone muoiono in casa, a causa dell’estrema debolezza delle strutture sanitarie della regione. Le vittime, come specificato dall’Associated Press (AP), sono concentrate nell’area di Panzi, una zona sanitaria rurale in cui scarseggiano i medicinali e dove è complicato l’accesso all’assistenza medica.

La malattia presenta sintomi simili a quelli di una grave infezione respiratoria, accompagnata da complicazioni sistemiche come l’anemia. I pazienti colpiti mostrano i seguenti sintomi: febbre alta, mal di testa, naso che cola, tosse, mancanza di respiro e anemia. Questi sintomi hanno destato preoccupazione per la possibilità di una malattia infettiva altamente trasmissibile o una condizione rara non ancora identificata.

L’intervento dell’OMS

Per far fronte all’epidemia, il Ministero della Sanità congolese ha inviato una squadra di pronto intervento nella zona colpita per trattare i casi segnalati, prelevare campioni per analisi di laboratorio e condurre indagini sul campo per identificare l’origine della malattia. Le autorità hanno anche lanciato un appello alla popolazione per rispettare le seguenti misure preventive: evitare assembramenti, segnalare casi sospetti e decessi insoliti alle autorità sanitarie locali e lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone.

Il governo della RDC ha dichiarato di collaborare con partner nazionali e internazionali, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per una risposta tempestiva ed efficace. Stando all’AP, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sarebbe già sul campo con squadre di epidemiologi e specialisti per condurre tutte le indagini del caso. La speranza è che dall’analisi dei campioni biologici prelevati si possa arrivare rapidamente a identificare il patogeno responsabile.

La popolazione è invitata a mantenere la calma e non diffondere panico, seguire rigorose norme igieniche, evitare contatti ravvicinati con persone sintomatiche e segnalare immediatamente casi sospetti o decessi insoliti alle autorità sanitarie. L’intera zona di Panzi sarebbe stata sottoposta ad un cordone sanitario per limitare la diffusione di questa nuova, misteriosa malattia.

L’Africa martoriata

Il Congo è più in generale l’Africa si trova ad affrontare altre dure epidemie come il cosidetto “vaiolo delle scimmie” (più correttamente Mpox) causato da un patogeno aggressivo, che ha infettato decine di migliaia di persone e provocato un migliaio di decessi. Preoccupa anche la circolazione in Africa del virus di Marburg che provoca la cosiddetta “malattia dell’occhio sanguinante”, una febbre emorragica con esiti non dissimili dall’Ebola e a elevata mortalità (50 percento).

Come ha insegnato la pandemia di Covid partita dalla lontana metropoli cinese di Wuhan già verso la fine del 2019, in un mondo globalizzato le epidemia locali prodotte da nuovi virus non devono essere sottovalutate, essere rappresentano un potenziale pericolo non soltanto per la popolazioni locali ma, per l’intera umanità.

Per saperne di più:

Repubblica Democratica del Congo

Natale Seremia

Appassionato da sempre di storia e scienza. Divoratore seriale di libri e fumetti. Blogger di divulgazione scientifica e storica per diletto. Diversamente giovane. Detesto complottisti e fomentatori di fake news e come diceva il buon Albert: "Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi."

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