mercoledì, Settembre 25

Morire per la Grecia

La guerra d’indipendenza greca contro l’Impero Ottomano fu combattuta dal 1821 al 1830. I popoli greci erano caduti sotto il dominio mussulmano a partire dal 1453 con la caduta di Costantinopoli in mano al sultano Mehmet II. Il resto del territorio greco fu sottomesso entro il 1461. Se si esclude la grande rivolta di Morea del 1718 il dominio turco fu incontrastato.

È agli inizi del diciannovesimo secolo che si sviluppa un forte movimento patriottico e indipendentista che però più che in Grecia, si afferma inizialmente negli ambienti dell’emigrazione greca in Europa. Nel 1814 fu fondata ad Odessa, la città attualmente contesa dai russi agli ucraini, la Filikí Etería, una organizzazione segreta a carattere cospirativo presieduta da Alexandros Ypsilanti. Iniziarono così i primi timidi movimenti insurrezionali e le prime vittime straniere corse in sostegno al desiderio di libertà e indipendenza dei greci.

Fra i primi a soccombere, il 23 aprile 1819, furono due giovanissimi italiani Giuseppe Tosi di 16 anni e di Carlo Serassi di 18 anni, seppelliti insieme ad altri caduti stranieri nel Tempio di Efesto dell’Agorà di Atene. I primi veri combattimenti ebbero luogo nel 1821: l’insurrezione divampò in tutta la Grecia continentale, fomentata dall’arcivescovo di Patrasso, Germanos.

La lotta per la libertà dei greci suscitò un grande eco negli ambienti intellettuali e libertari di tutta Europa e ben presto iniziarono ad affluire volontari che intendevano combattere a fianco della popolazione greca contro l’oppressione turca.

Il più famoso fu probabilmente George Gordon Byron, uno dei maggiori poeti inglesi, che raggiunse Cefalonia e poi Patrasso nel 1823. L’idea era quella di formare una compagnia inglese a sostegno dei patrioti greci, ma purtroppo il poeta, già affetto da malaria, fu colpito da una febbre reumatica che si trasformò in meningite e lo portò alla morte il 19 aprile 1824.

Altrettanto sfortunata fu la vicenda del rivoluzionario italiano Santorre di Santarosa. Santorre Annibale Filippo Derossi, noto come Santorre di Santa Rosa, nonché conte di Pomerolo, signore di Santarosa nato a Savigliano il 18 ottobre del 1783 era stato un eroe del Risorgimento italiano, costretto per sfuggire alla restaurazione sabauda a trovare rifugio nell’ottobre del 1822 in Inghilterra. Qui passò un periodo molto difficile della sua vita fino a quando iniziò a maturare l’idea di andare a combattere in Grecia per il movimento indipendentista locale. A fine novembre 1824 Santorre sbarca sulle coste greche, per ragioni di politica internazionale fu costretto ad arruolarsi con un nome falso e combattere come soldato semplice.

Santorre di Santa Rosa cadde in combattimento durante la difesa di Sfacteria, il 16 maggio 1825, ucciso da un soldato maltese o egiziano. Pochi giorni dopo la sua scomparsa, il quotidiano greco L’amico della legge fu il primo a dare la notizia della morte di Santa Rosa, del quale si tesserono le lodi per il grande impegno sostenuto in favore della guerra d’indipendenza locale. 

A Nauplia, lo stesso anno, durante una battaglia morirà Giuseppe Maria Rosaroll-Scorza, patriota ed ex generale dell’esercito delle Due Sicilie,

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