giovedì, Settembre 19

Nando Moriconi, l’archetipo italiano

È un giovanottone non molto sveglio che divide la sua vita tra full immersion di film rigorosamente hollywoodiani nei cinema di Roma e la strada dove ripropone, in una versione all’amatriciana, lo stereotipo delle star americane. Il suo abbigliamento è molto yankee, jeans, t-shirt bianca senza maniche e un assurdo bracciale di cuoio borchiato.

È Ferdinando “Nando” Mericoni, che nel suo quartiere tutti chiamano “l’Ammericano” per questa sua mania di imitare lo stile di vita USA e le star hollywoodiane. Tutti tranne suo padre. Lui preferisce chiamarlo disgraziato. Ad interpretare questa maschera di un certo italiano, poco colto e molto provinciale, che subisce la fascinazione della cultura popolare statunitense è Alberto Sordi, uno dei più grandi interpreti del cinema italiano.

Un giorno in pretura

La prima volta che Sordi veste i “panni” di Nando Mericoni è nel film ad episodi di Steno, “Un giorno in pretura” (1953) per un soggetto di Lucio Fulci. Sordi all’epoca ha 33 anni ed è nel pieno del suo “decennio d’oro”. Nando Mericoni è l’imbranato protagonista del quarto episodio “Ferdinando Nando Mericoni, l’Americano“. Convinto che a Kansas City la gente possa fare il bagno nuda, il nostro fa il bagno in costume adamitico in una marrana romana, fingendosi Tarzan di fronte ad un pubblico di ragazzotti, i quali fuggono all’arrivo del solito vigile.

Questi vede il solo Ferdinando in acqua e gli nasconde i vestiti ma, poco dopo, mentre l’ignaro Ferdinando continua la sua imitazione di Tarzan, viene chiamato da un collega che lo avvisa che la moglie ha partorito e quindi, dimentico di Ferdinando e dei suoi vestiti, se ne va via di corsa. A questo punto Nando inizia a vagare nudo, finche dopo alcune peripezie viene fermato dalla polizia, portato in Pretura e nonostante improbabili proteste e giustificazioni, condannato a tre mesi di carcere. Nando si vendicherà del giudice durante un derby Roma-Lazio.

Un americano a Roma

L’apoteosi di Nando Mericoni è però dell’anno dopo, il 1954, quando nelle sale italiane esce “Un americano a Roma”, sempre per la regia di Steno e selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Qui Nando è assoluto protagonista. Profondamente influenzato dall’immagine di opulenza e dalle mode all’avanguardia portate dalle truppe americane durante la liberazione, con fare da bullo trasteverino, americanizza la propria vita a suon d’imitazioni di ogni genere e tentando di ricreare un’ambientazione hollywoodiana nella sua camera, coinvolgendo nelle sue bizzarrie molti malcapitati, in particolare i genitori, ormai disperati, e la fidanzata Elvira, che lo ama nonostante tutto, probabilmente divertita dal suo modo di fare.

Convinto di parlare un americano fluente, quando Nando si esprime nel suo inglese maccaronico è fonte di esilaranti risate e pericolosi equivoci. Frasi come “Polizia der Kansas City” e “orrait orrait”, deformazione di all right, all right, oppure completamente inventate “auanagana”, sono diventate tormentoni che hano resistito per anni.

Di che segno sei?

La terza, ultima e deludente apparizione di Nando Mericoni è del 1975 nel film a episodi “Di che segno sei?” per la regia di Sergio Corbucci. Il ritorno di un invecchiato e imbolsito Nando Mericoni avviene nel quarto episodio del film, “Fuoco”. Il Commendator Ubaldo Bravetta di Milano è un imprenditore che, intimorito dai molti rapimenti che coinvolgono personalità di spicco come la sua, decide di assumere Nando Moriconi come guardia del corpo personale. Nando, ovvero Gorilla K2, anche se millanta preparazione, professionalità, coraggio e conoscenza della lingua inglese, non si dimostra per niente all’altezza dell’incarico. Priva di ogni privacy l’imprenditore, malmena continuamente lui e i suoi collaboratori, rende pubblica la sua relazione extraconiugale facendolo separare dalla moglie e la fa da padrone sia a casa che in ufficio. Quando arrivano i cattivi a rapire il commendatore, Nando non muove un dito per impedirlo e lo consegna senza scrupoli. L’ingegnere confida ai rapitori: «è vero che voi mi leverete qualche miliardino, ma almeno mi avete salvato da quello lì!». Una curiosità in questo film Nando Mericoni, viene ribattezzato Nando Moriconi.

La critica non apprezzerà questa ennesima riproposizione dell’americano di Trastevere e così scriverà di questo episodio il grande critico cinematografico Claudio G. Fava: «Il ritorno di Sordi nel ruolo di Nando Mericoni, dopo venti anni, ha qualcosa di crepuscolare ed estremamente malinconico. L’eroe casuale ed esplosivo di Un giorno in pretura, il protagonista mal sceneggiato, ma mitico di Un americano a Roma fa capolino qui, con l’aria di D’Artagnan che sale faticosamente in sella e se ne va a visitare i vecchi compagni, senza più speranze e con la sensazione di dover affrontare da un momento all’altro un attacco di lombaggine…».

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