giovedì, Settembre 19

NASA ha accettato di progettare un telescopio spaziale in orbita oltre Plutone

NASA ha accettato di progettare un telescopio spaziale in orbita oltre Plutone. Il progetto rientra in una delle cinque ricerche, in fase avanzata di sviluppo, finanziate dall’Institute for Advanced Concepts, che si occupa di innovazione per l’esplorazione spaziale della NASA.

Un telescopio spaziale, posizionato ad una distanza che supera di 500 volte quella che separa la Terra dal Sole, secondo l’unità astronomica, permetterà in futuro di osservare dettagliatamente un esopianeta. L’osservazione sarebbero eseguite attraverso una lente gravitazionale prodotta dalla nostra stella, che permetterebbe di individuare una biofirma, un elemento che dimostrerebbe la presenza di forme di vita aliene.

Il progetto, attualmente, è molto pionieristico, visto che la sonda più distante dalla Terra è la Voyager 1, uno strumento che ha impiegato 44 anni per riuscire a percorrere una distanza pari a 156 Ua. Nonostante ciò, la NASA ha deciso di portare avanti il progetto, avviandolo verso la fase 3 di sviluppo nell’ambito del NASA Institute for Advanced Concepts (Niac), che si occupa di rendere fattibili le tecnologie più folli, ambiziose e promettenti.

Il progetto

Il programma di ricerca, che si occupa dello sviluppo di un telescopio spaziale a lente gravitazionale solare, è stato denominato “Direct Multipixel Imaging and Spectroscopy of an Exoplanet with a Solar Gravitational Lens Mission”. Il progetto è stato portato alla fase 3 nel 2020.

Il progetto ha avuto un finanziamento di circa due milioni di dollari, soldi che hanno permesso ai ricercatori di portarlo avanti. L’obiettivo principale del progetto è quello di sfruttare il Sole per poter ottenere un’immagine più nitida e accurata di un oggetto posto a notevoli distanze dalla Terra.

Il progetto si può realizzare grazie ad un metodo denominato solar gravitational lens, letteralmente lente gravitazionale solare. Il metodo permette di sfruttare gli effetti della distorsione spaziotemporale prodotti dalla massa della nostra stella, consentendo così di ingrandire le immagini raccolte da un telescopio, un luogo situato esattamente sul lato opposto del Sole rispetto all’oggetto che si vuole osservare.

Il telescopio per poter funzionare con la tecnica sopra descritta dev’essere posizionato nel punto focale in cui convergono i raggi di luce deviati dalla massa della stella. Quindi, secondo i calcoli proposti da Einstein, dovrebbe essere posizionato nello spazio ad una distanza di 542 Ua dal Sole.

I dettagli del progetto

I ricercatori stanno progettando non di utilizzare una grande astronave ma tanti piccoli cubesat, degli strumenti in grado di autoassemblarsi per formare il telescopio una volta che avrà raggiunto l’obbiettivo. I satelliti, per riuscire a raggiungere il loro posizionamento, sfrutteranno la massa del Sole, utilizzando così l’effetto fionda gravitazionale per aumentare la loro velocità ad ogni passaggio ravvicinato con la stella. Questo effetto secondo i ricercatori, permetterà di raggiungere la posizione scelta in appena 25 anni.

I ricercatori devono ancora studiare in maniera dettagliata sia il tipo di propulsione da utilizzare che le tecnologie di schermatura necessarie per spingersi così lontano nello spazio profondo. Gli astronomi ritengono che gli sforzi per poter realizzare il progetto saranno più che ricompensati dal risultato.

Questo tipo di telescopio potrebbe infatti fornire la più accurata mappatura di un esopianeta, informazioni ottenibili senza recarsi direttamente sul posto, immagini che permetterebbero di creare una mappatura delle caratteristiche della superficie e individuare tracce di forme di vita.

FONTE:

https://www.wired.it/article/nasa-telescopio-spaziale-oltre-plutone/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights