lunedì, Settembre 16

NASA raggiunge il traguardo di 5.000 esopianeti

La NASA raggiunge il traguardo di 5.000 esopianeti. Il conteggio degli esopianeti confermati ha da poco superato la soglia dei 5.000 pianeti, grazie ad una ricerca che si protrae da 30 anni. Questa è solamente una piccola frazione delle probabili centinaia di migliaia di esopianeti presenti nella nostra galassia.

L’ultimo gruppo di esopianeti individuato conta ben 65 corpi celesti, dei pianeti situati poco al di fuori del nostro sistema solare. L’archivio prodotto dalla NASA registra tutti gli esopianeti scoperti che compaiono in articoli scientifici. Questi vengono confermati attraverso dei metodi di rilevamento multipli o tecniche analitiche.

Tra i 5.000 pianeti individuati ci sono dei piccoli mondi rocciosi come la Terra, giganti gassosi molte volte più grandi di Giove e dei “gioviani caldi”, tutti oggetti presenti su delle orbite attorno alle loro stelle. A volte nel sistema sono anche presenti due stelle o resti di stelle morte.

I 5.000 esopianeti

Secondo Jessie Christiansen, responsabile scientifico dell’archivio e ricercatore presso l’Exoplanet Science Institute della NASA, “questo non è solamente un numero”. Il ricercatore ritiene che: “Ognuno di loro è un nuovo mondo. Ogni volta mi emoziono perché non sappiamo nulla di loro”.

La nostra galassia, molto probabilmente contiene centinaia di miliardi di questi pianeti. L’individuazione degli esopianeti è cominciata nel 1992, anno in cui sono stati individuati nuovi mondi in orbita attorno ad una stella. Quest’ultima era una pulsar, una stella di neutroni in rapida rotazione.

I ricercatori, attraverso dei lievi cambiamenti nella tempistica degli impulsi, sono riusciti ad individuare i pianeti presenti attorno alla pulsar. L’individuazione dei tre pianeti ha permesso di aprire le porte ad altre scoperte. Questo secondo quanto affermato da Alexander Wolszczan, l’autore principale del documento che, 30 anni fa, ha svelato i primi pianeti confermati al di fuori del nostro sistema solare.

Gli strumenti

Il Transiting Exoplanet Survey Satellite, il TESS, lanciato nel 2018, continua a individuare nuovi esopianeti. Ben presto avremo a disposizione la nuova generazione di telescopi, a partire dal James Webb Space, uno strumento in grado di catturare la luce dalle atmosfere degli esopianeti, i gas presenti e le condizioni ambientali.

Il prossimo telescopio che verrò lanciato nel 2027 è il Nancy Grace Roman Space Telescope, uno strumento che permetterà di individuare nuovi esopianeti. La missione ARIEL dell’ESA, che verrà lanciata nel 2029, avrà come obiettivo quello di osservare le atmosfere degli esopianeti, Su questa sarà presente una tecnologia della NASA, il CASE, uno strumento che permetterà di focalizzare le nuvole e le foschie degli esopianeti.

Conclusioni

Alexander Wolszczan, ritiene che: “Secondo me è inevitabile che troveremo un qualche tipo di vita da qualche parte, molto probabilmente in una forma primitiva”. Secondo il ricercatore il rilevamento della vita stessa è solo una questione di tempo. Questo per via della stretta connessione tra la chimica della vita sulla Terra, e quella che si trova in tutto l’universo.

La caccia agli esopianeti più simili al nostro ha prodotto un passo in avanti nella tecnologia, ossia la creazione del “metodo del transito”. L’idea è arrivata dall’astronomo William Borucki, che ha collegato dei rivelatori di luce estremamente sensibili ad un telescopio, che è stato poi lanciato nello spazio. 

Il telescopio è in grado di osservare per anni una zona con oltre 170.000 stelle, per ricercare minuscoli cali di luce stellare, una condizione che avviene quando un pianeta passa davanti ad una stella. L’idea è stata realizzata nel telescopio spaziale Kepler, uno strumento che con il suo lancio, avvenuto nel 2009, ha aperto una nuova finestra sull’universo.

FONTE:

https://www.nasa.gov/feature/jpl/cosmic-milestone-nasa-confirms-5000-exoplanets

VIDEO:

Gli astronomi hanno ora confermato più di 5.000 esopianeti oltre il nostro sistema solare. Questa è soltanto una frazione delle probabili centinaia di miliardi di pianeti presenti nella nostra galassia.

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