Nebulose e galassie: adesso è possibile ascoltare la loro musica

Un progetto ideato dalla NASA è in grado di convertire i dati raccolti in suoni, così da poter ottenere maggiori informazioni scientifiche.

I dati delle missioni spaziali che analizzano le nebulose e le galassie, grazie al progetto della NASA, riescono a divenire musica da poter ascoltare. Non si tratta semplicemente di una curiosità, ma di un vera e propria ricerca promossa dalla NASA, per poter ottenere maggiori dati scientifici, anche grazie all’uso delle analisi delle frequenze.

La metodologia attuata consiste nel tradurre in note le informazioni ottenute durante alcune missioni, come quella dell’Osservatorio a raggi X Chandra, il telescopio spaziale Hubble e il telescopio spaziale Spitzer.

Il progetto avviato è coordinato dal Chandra X-ray Center, all’interno dell’ambito del programma Universe of Learning, della NASA.

Tra i dati che sono stati convertiti in musica ci sono quelli che riguardano l’ammasso di galassie chiamato Bullet Cluster, uno dei luoghi che ha reso possibile la prima prova diretta dell’esistenza della materia oscura, quel misterioso componente invisibile che riempie il 25% dell’universo.

I raggi X di Chandra mostrano dove il gas caldo è stato strappato via dalla materia oscura. I dati relativi alla materia oscura sono rappresentati dalle frequenze più basse, mentre i raggi X sono assegnati alle frequenze più alte.

Un altro luogo che è stato sottoposto al programma della NASA e trasformato in musica, è la Nebulosa del Granchio, una formazione originata dai resti di una stella esplosa. I telescopi spaziali sono riusciti a catturare il suo “motore”, che è formato da una densa stella di neutroni che ruota molto velocemente su se stessa, che si è andata a creare quando la stella è collassata.

I ricercatori per poter trasformare i dati ottenuti in suoni hanno abbinato ogni lunghezza d’onda della luce ad una differente famiglia di strumenti.

Quindi così facendo i raggi X di Chandra sono divenuti gli ottoni, i dati di Hubble sono gli strumenti a corda e i dati a infrarossi dello Spitzer possono essere ascoltati nei legni.

Nella Grande Nube di Magellano il 24 febbraio del 1987 è stata osservata una delle esplosioni più brillanti di supernova mai registrata negli ultimi secoli. La musica ottenuta dalle informazioni si fonda sulle osservazioni dei telescopi spaziali Chandra e Hubble, che sono riusciti a mostrare un anello denso di gas. Quest’ultimo è stato espulso dalla stella prima che potesse diventare una supernova, e diventa più luminoso ogni qual volta l’onda d’urto della supernova lo attraversa. Questi dati raccolti sono statti trasformati nel suono di una campana tibetana di cristallo, che diventa molto più acuta nel momento in cui la luce diventa più brillante.

Fonte:

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2020/12/03/ecco-la-musica-di-nebulose-e-galassie_30ac437d-e61d-4b5c-9d6f-b3891d229637.html?fbclid=IwAR0h9HMSjS0jjg3d-OsY3O8p0M_sLSUn9WvhuF-THNSrWeRkfffytuR1A74

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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